Il mese di maggio vede il campo “Pino Valle” di Imperia ancora scenario per una giornata di rugby e mezzo. Ed è uno scenario spesso incomparabile per potenzialità logistico-ambientali. Le strutture preposte al sostegno dei giocatori e degli accompagnatori dovranno ancora reggere un urto che è superiore a quella di più di 800 chili di una mischia di costante levatura e quindi la collaborazione di volontari, genitore e fans club mamme riunite si sta attivando.
Merita ricordare proprio il particolare impegno che le mamme pongono nel seguire i propri cuccioli in campo, in una condizione non iperprotettiva, ma di riconosciuto ruolo sociale. Il che differisce molto da genitori, soprattutto padri, particolarmente esagitati nel caso di altre discipline.
Il 19 maggio la festa regionale del settore propaganda
L’appuntamento è per sabato 19 maggio, per la festa regionale del settore propaganda, con gli under 6, 8 e 10 in campo. Previsto l’arrivo di tutte le società e franchigie regionali. E quindi stavolta gli atleti sono 300.
Non è la prima volta che accade e questo è un premio, un onore e non solo un onere per Imperia Rugby e per il sistema ovale del rugby nel Ponente ligure, ivi comprendendo il grande miglioramento delle strutture imperiesi almeno a livello di accoglienza in attesa di una sistemazione ottimale di campo di gioco e di reali tribune.
Cose che, con spirito rugbistico, non si attendono come manna dal cielo, ma si andranno a prendere con ogni mezzo. Perché c’è un sistema, regionale e nazionale, che su Imperia pone attenzione. E non si dimentichi la dimensione sociale. Saranno presenti alla premiazione della festa regionale il Presidente del Comitato Ligure Oscar Tabor ed il Vice Presidente Giancarlo Ricci.
Il 20 maggio il torneo rugby seven “al tocco”
Il giorno dopo, 20 maggio, dalle ore 11, ci sarà il torneo rugby seven “al tocco” (touch rugby, disciplina che si sta diffondendo sempre più, corsa e non placcaggio). Il gioco fondamentale del rugby, in fondo, evitare di essere preso e correre tanto. Spirito goliardico di fine anno, dato che in campo ci sarà almeno uno per squadra che non sa nulla di rugby, un ex giocatore e una Mamma dei piccoli atleti.