Poteva finire in tragedia la gita scolastica per alcuni studenti di una classe dell’Istituto Ruffini di Imperia, di un’età compresa tra i 16 e i 17 anni. In particolare, uno di questi è stato trasportato all’ospedale in gravi condizioni per aver assunto droghe.
Del caso ne sono stati informati i Carabinieri, che hanno subito avviato le indagini. Gli studenti coinvolti sono stati sospesi per diversi giorni dal preside Paolo Auricchia.
La ricostruzione della vicenda
L’episodio risale al mese di marzo, quando la classe si trovava in un albergo durante la gita. Nel corso di un giro di controllo serale all’interno delle stanze degli studenti, i professori hanno trovato un minorenne in stato di semi incoscienza. Visitato da un medico sul posto, è stato poi trasportato d’urgenza in ambulanza all’ospedale più vicino, dove, nel corso degli esami, è emersa la presenza di droghe nel sangue. Anche altri studenti nel corso della gita hanno avvertito altri malesseri, ma non è chiaro se riconducibili all’utilizzo di stupefacenti.
L’avvio delle indagini dei Carabinieri
Una volta tornati a Imperia, il preside dell’Istituto, Paolo Auricchia, ha inoltrato ai Carabinieri la relazione redatta dai professori accompagnatori della gita. Le forze dell’ordine hanno quindi aperto un’indagine, nell’ambito della quale hanno interrogato i giovani coinvolti per cercare di ricostruire la vicenda, in particolare per chiarire la provenienza della sostanza stupefacente.
Nel corso degli interrogatori sarebbe emersa la presenza, tuttora in fase di verifica, di dolci con all’interno della sostanza stupefacente. I Carabinieri hanno inviato gli atti al Tribunale dei Minori.
Il provvedimento del preside Auricchia
Il preside dell’Istituto Ruffini ha in seguito preso provvedimenti disciplinari, optando, insieme al consiglio di classe, per la sospensione degli studenti coinvolti nella vicenda, fino a un massimo di 15 giorni.
“Sono episodi che possono succedere in tutte le gite delle scuole italiane – ha commentato il preside Auricchia, contattato da ImperiaPost – È una cosa che dovrebbe restare nell’ambito scolastico.
È ovvio che come scuola condanniamo l’episodio – ha aggiunto – infatti abbiamo provveduto a sospendere gli studenti coinvolti nella vicenda. Si tratta di un fatto grave frutto, però, di una bravata occasionale, non di un comportamento ripetuto nel tempo.
Dispiace che una notizia come questa finisca sul giornale – ha concluso – la ritengo una non-notizia”.