La Liguria ha perso negli ultimi anni i quattro quinti della superfice coltivata , come è emerso dal recente Convegno organizzato dal Partito Democratico a Cervo nel Palazzo Viale , relatore l’Assessore Regionale Barbagallo. Bisogna, come fa attivamente l’Assessorato regionale Agricoltura e Pesca, appoggiare ed aiutare i pochi che coraggiosamente si impegnano per salvaguardare la Agricoltura ligure, rendendo anche un servizio al territorio in termini di difesa della stabilità del suolo. In questo quadro disturba il decreto del 23 dicembre 2013 che ha recepito il regolamento U.E n. 299/2013, che obbliga i piccoli produttori a tenere un registro telematico nell’ambito del Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Per i nostri piccoli produttori tale registro si configura come un costo aggiuntivo che non ha giustificazioni in quanto é in vigore la normativa che obbliga i frantoiani alla tenuta di un registro per le olive lavorate, la quantità di olio prodotto e la provenienza di tali olive con il codice fiscale del singolo produttore – fornitore . Tale normativa garantisce la tracciabilità del prodotto , in quanto tali informazioni debbono essere già inserite nel sistema SIAN . Appoggiamo quindi l’interrogazione della senatrice Donatella Albano al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per richiedere l’esclusione dall’obbligo della tenuta del registro da parte dei nostri piccoli produttori di olive o di olio d’oliva , affidandone il compito ai frantoi , normalmente muniti di una struttura organizzativa molto più strutturata”.
I Circoli del Partito Democratico del Golfo Dianese
Ruggero Gottardi
Lorenzo Ansaldo
Anna Arimondo