Studenti, professori, turisti, lavoratori. Cos’hanno in comune? Spesso si trovano a dover utilizzare il treno, con tutti i pro e i contro di questo servizio.
Ad approfondire la tematica, in particolare a seguito dello spostamento della stazione dai centri di Oneglia e Porto Maurizio agli argini del ponte Impero, sono state 4 studentesse universitarie iscritte al Corso di Laurea in Scienze del Turismo a Imperia, nell’ambito di un progetto di Sociologia del Turismo. Le ragazze hanno intervistato, recandosi sul posto, un campione di pendolari per valutare il grado di soddisfacimento della nuova struttura.
Si tratta di Giulia Cassinello, Sara Rolando, Veronica Petunia e Sarah Levratti. Due di loro, Giulia e Sara, essendo di Genova e Novi Ligure, sono pendolari e quindi interessate in prima persona all’argomento.
“Ogni anno organizziamo project work per gli studenti – spiega la docente di Sociologia del Turismo Anna Cossetta – al fine di dare loro l’occasione di applicare i metodi di analisi sociologica che apprendono a lezione. Possono scegliere autonomamente il tema da indagare e quest’anno un gruppo di studentesse ha scelto la stazione di Imperia, tema che tocca anche a me da vicino, essendo io stessa pendolare, dato che vivo ad Albenga. Dalle indagini degli studenti emergono sempre aspetti interessanti e per loro è un ottimo esercizio”.
Giulia Cassinello e Sara Rolando
Come mai avete scelto di approfondire il tema della stazione di Imperia?
“Abbiamo scelto questo tema proprio perché anche noi siamo pendolari. Abitiamo a Genova e a Novi Ligure. Inizialmente volevamo fare tutti i giorni avanti e indietro, però vedevamo che era un po’ scomodo e abbiamo deciso di prendere una stanza in affitto a Imperia. Quando abbiamo iniziato l’università prendevamo il treno dalla vecchia stazione che era molto più comoda, adesso ci vuole un po’ più di tempo per arrivare qua e fare tutta la strada a piedi”.
Qual era il vostro obiettivo?
“Lo scopo della nostra ricerca era capire quali fossero i pensieri delle persone proprio a riguardo lo spostamento di questa stazione che sembra più scomoda rispetto a prima”.
Chi avete intervistato?
“Attraverso interviste semi strutturate (ossia con un tema prefissato, seguendo una linea guida e con domande prestabilite ma adattabili, ndr), abbiamo coinvolto 14 persone tra i 16 sino ai 70 anni, nella maggior parte erano femmine. Hanno dato risposte spesso in base ai loro spostamenti e ai loro motivi di viaggio, dal lavoro allo studio, dal diletto a semplici commissioni. Abbiamo intervistato persone che potessero dare una varia gamma di risposte”.
Quali tipi di domande avete fatto?
“Ci siamo concentrate sui punti di forza e di debolezza della stazione, sui servizi che mancano, quelli che ci sono rispetto alla vecchia stazione, sugli spostamenti dalla stazione ai centri. È stato qui che sono uscite le maggiori critiche”.
Quali sono le maggiori critiche che sono state espresse dagli intervistati?
“Il fatto che gli orari degli autobus non combaciano con l’arrivo dei treni, la mancanza di segnaletica stradale, la poca frequenza di bus. Inoltre, anche il fatto che quando c’è brutto tempo si verificano disagi sia dentro la stazione, che magari è troppo fredda, sia fuori, aspettando il pullman. Infine il problema dei parcheggi”.
Cosa è emerso da questa ricerca?
“Da questa ricerca è emerso che la struttura della stazione risulta accurata, più bella e moderna, però appunto i servizi accessori sono mancanti del tutto, come biglietterie, tabaccai, bar.
È migliorata la tempistica, ci sono meno ritardi e la linea è più rapida, però ci sono questi problemi. Sono risultati anche lenti i lavori di manutenzione, ci sono state le scale mobili che hanno avuto dei guasti e c’è voluta una settimana per aggiustarla. La porta qua dietro è da più di due mesi che è ferma”.
Vi siete anche soffermate sulle reazioni delle persone, cosa avete notato?
“Dalle persone intervistate abbiamo notato un po’ di rabbia, un po’ di sconforto, per il fatto che la stazione non sia comoda e che non ci siano servizi. Commenti negativi sono stati appunto sul parcheggio, dove è già successo di ritrovarsi con le gomme della macchina bucate e dove non si trova facilmente posto. Hanno raccontato che alcuni conoscenti hanno trovato la macchina direttamente sui cerchioni.
Un signore era seccato perchè il treno aveva mezz’ora di ritardo e in risposta ha detto che non c’è niente e non funziona niente.
Alcuni hanno detto che è priva di anima. Una signora ha proposto un parco giochi per il figlio. In definitiva è risultato che è la struttura è buona, ma che i servizi sono scadenti”.