Dieci cittadini del Bangladesh stipati in un appartamento dove, ufficialmente, ne risiedevano solo tre. Il tutto nasce un anno fa quando un cittadino bengalese prestava 500 euro a un suo connazionale, che, a suo dire, glieli avrebbe restituiti in breve tempo. Dopo un anno però, non aveva ancora saldato il suo debito e il ceditore, alla legittima richiesta di riavere i suoi soldi, riceveva invece sia delle minacce verbali, sia una telefonata minatoria, da parte di un amico del soggetto debitore, che gli intimava di non chiedere più soldi.
L’operazione della Polizia
Nei giorni scorsi, mentre era seduta in un bar, la vittima notava che ad aspettarla fuori c’erano ben 6 soggetti, tra cui il debitore, che, con una bastone in mano, gli intimavano di uscire, profferendo le seguenti ulteriori minacce: “bangladesh di merda, figlio di puttana; figlio di porco; esci fuori che ti ammazziamo; soldi non te ne diamo; fai quello che vuoi fare tanto soldi non te ne diamo”.
Occultato tra i vestiti di uno degli aggressori, la vittima notava anche un martello. La situazione veniva poi riportata alla normalità solo grazie all’intervento delle Forze dell’ordine chiamate dal titolare del bar.
Successivamente, gli operatori di Polizia si mettevano subito alla ricerca degli aggressori, individuando un appartamento che era locato a tre soggetti, di cui due individuati proprio nelle persone del debitore e dell’amico che aveva minacciato, sia telefonicamente che all’esterno del bar, la vittima.
I predetti “ospitavano“, senza titolo alcuno, altri 8 soggetti, tutti cittadini del Bangladesh, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, di cui due irregolari sul nostro territorio, e pertanto destinatari di ordine di espulsione del Questore della provincia di Imperia.
Cinque bengalesi venivano identificati, grazie a dei riscontri fotografici, come appartenenti alla banda che attendeva la vittima all’esterno del bar, e pertanto, sono stati denunciati per minacce gravi. I tre soggetti invece, legittimi intestatari del contratto di locazione, sono stati denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.