Nell’ultimo giorno di campagna elettorale, prima del silenzio, ImperiaPost ha deciso di sottoporre cinque domande, tutte uguali, agli otto candidati sindaco di Imperia. Nel corso della giornata odierna, il nostro giornale pubblicherà le risposte dei singoli candidati.
Iniziamo con il candidato sindaco Claudio Scajola (Indipendente)
LAVORO:
Negli ultimi anni a Imperia ha chiuso un’azienda storica come l’Agnesi e il mondo del lavoro sta attraversando una fase di profonda crisi come dimostrano anche i recenti casi relativi alla Trony e alla moria di negozi in via Ospedale. Come pensate di risollevare il mondo del lavoro e crea nuove opportunità occupazionali?
“A Imperia la crisi è ancora più forte che nel resto d’Italia. Manca una prospettiva. Lo sviluppo del turismo e la promozione del comparto agro alimentare sono le uniche due possibilità per creare lavoro. Il Porto è stata una grande opportunità per l’occupazione, sia diretta che indiretta. Abbiamo rischiato di sciupare questa occasione. Bisogna recuperare nei tempi più brevi e farlo ripartire”.
SPORT
Intendete confermare il contributo comunale da 300 mila euro alla Rari Nantes Imperia o ritenete più giusto suddividerlo tra le varie società della città per rilanciare lo sport locale? Se si, perché? Se no, perché?
“Da sempre, ritengo che Imperia debba essere “la città dello sport”, per tutte le discipline. E’ avvantaggiata climaticamente e paesaggisticamente. Credo vivamente nello sport, per il suo valore sociale, ma anche per l’indotto, sano, che può generare, attraverso manifestazioni, ritiri speciali, competizioni… Tutte le società sportive devono essere supportate: chi nella sola manutenzione, chi nella realizzazione di nuovi impianti, tema al quale ho dedicato molto del mio impegno”.
IMMIGRAZIONE
Centro migranti nelle scuderie della Caserma Crespi. Si o no? Siete favorevoli al progetto Sprar? Se si, perché? E in caso contrario, qual è a vostro giudizio il miglior sistema per l’accoglienza?
“Quanto al centro nella Caserma Crespi, penso la decisione sia già stata presa da altri. Certo è che accogliere chi scappa dalla morte è un dovere civile, oltre che cristiano. No alla demagogia. E’ anche vero che non c’è posto per tutti. Dunque, è giusto che vengano accolti i migranti previsti dagli accordi nazionali e regionali, ma non va bene che ozino. Nell’interesse di tutti, devono essere impiegati in mansioni utili alla città”.
POVERTÀ E EMERGENZA ABITATIVA
Quali misure pensate di adottare per il contrasto alla povertà e per far fronte all’emergenza abitativa?
“Se la città è in crisi distribuisce povertà. Se la rilanciamo economicamente, con un progetto di sviluppo, possiamo distribuire lavoro che significa distribuire ricchezza e migliori prospettive abitative”.
MANIFESTAZIONI
Da molti anni Imperia non ha un calendario estivo degno di una città turistica di primo piano. Come pensate di invertire questa tendenza e di reperire i fondi necessari per riuscirci?
“Credo, come sempre, che prima ci vogliano le idee e la voglia di fare. Le risorse, anche e sopratutto, attraverso sponsorizzazioni private, poi si trovano. Credo sia necessario mettere a sistema le manifestazioni, culturali, sportive, enogastronomiche, anche in sinergia con le città vicine. Il calendario, comunque, non può essere solo estivo. Imperia in inverno muore. Riaprendo il Cavour, si crea un calendario teatrale. I musei della città, inoltre, devono essere gestiti sinergicamente, partendo, almeno, da un unico portale online”.