Continua lo spoglio delle schede elettorali per le elezioni comunali a Imperia. A votare sono stati 21.554 imperiesi, con una percentuale del 62,78%, un risultato in netto calo rispetto alle politiche del 4 marzo, quando hanno votato il 71,05% dei cittadini.
Al momento non sono ancora stati scrutinati tutti i seggi, ma, considerando 15.669 elettori (circa la metà del totale), i dati continuano a vedere in vantaggio il candidato Claudio Scajola (indipendente) con 5.577 voti (35,59%), seguito da Luca Lanteri (centrodestra) con 4538 voti (28.96 %). Si allontana la posizione di Guido Abbo (centrosinistra) con 3604voti (23,00%).
A seguire Maria Nella Ponte (M5S) con 946voti (6,03%), Maria Sepe (Potere al Popolo) con 343 voti (2,1%), Alessandro Casano (Alternativa indipendente) con 339 voti (2,1%), Lucio Sardi (Sinistra in Comune) con 300 voti (1,9%) e infine Carlo Carpi con 22 voti (0,14%).
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Guido Abbo
“Il trend è chiaro. Noi dietro a Scajola e Lanteri. L’atto significativo è che la loro somma è sopra al 60%. Noi siamo sul 25%, in linea con le aspettative, ma non ci aspettavamo la somma dei due centrodestra così alto. Scompare il M5S, sembra che il voto di protesta sia migrato su Scajola, non sulla Lega, che rimane bassa. Imperia è un modo particolare. Forse le persone anziane o chi vuole cambiare vuole tornare agli anni 80 e tornare al passato.
Noi abbiamo una controtendenza rispetto al livello nazionale. In questo momento con il Pd molto fragile sarebbe stato difficile. Abbiamo pagato il fatto di aver governato. Chi governa fa fatica a far promesse. Io non ho da fare una grande autocritica, perché abbiamo resistito in un momento difficilissimo per Imperia. Purtroppo la maggioranza si è sfaldata e per un anno non ha portato tanti risultati, molte cose incompiute a causa di divisioni politiche.
Al momento non mi sento di dare consigli. Gli imperiesi non hanno apprezzato il nostro progetto. Cari imperiesi scegliete tra questi due chi vi piace di più. Ritengo che siano entrambi relitti del passato. Lanteri è un figlio di Scajola, si è smarcato da Caltagirone 5 minuti prima dell’apocalisse. Sono a capo della coalizione con 4 liste, ogni lista farà la sua valutazione”.
Pietro Mannoni
“Rispetto a quello che si pensava nelle settimane scorse, c’era un sentimento per cui si dava meno il consenso all’ex ministro. Così non è andata. Inaspettato per tutti. Bisogna vedere i dati definitivi sul candidato sindaco Guido Abbo, ma si ipotizzava il 22%. Il dato che ha raccolto Abbo era previsto. Quello che non era previsto era il dato di Scajola.
Il partito democratico? Ci possono essere tanti motivi che ha portato a questo risultato. Il voto all’interno della coalizione a sostegno di Abbo può aver avuto un rimescolamento. Però credo che quei 3.500 voti delle politiche per il PD siano rimasti a sostegno di Guido Abbo. Se il consenso rimane all’interno della coalizione e non va da altre parti, significa che il progetto è stato condiviso. Non si è riusciti ad andare oltre.
Negli ultimi anni si sono definite due strade diverse per la sinistra e il centrosinistra. Una sinistra più antagonista e una più vicina. L’ipotesi Grosso? È difficile analizzare. Quel tipo di alleanza avrebbe dovuto creare un moltiplicatore di consenso, perché sommando non sarebbe bastato. Hanno seguito storie diverse.
Al ballottaggio? Posso dire che pare che gli elettori abbiano deciso che Pd, sinistra, debba andare all’opposizione. Se si perde si sono commessi degli errori, c’è da lavorare. Perdendo, il ruolo che dobbiamo ricoprire è quello dell’opposizione, per controllare la maggioranza e ripartire.
È successo qualcosa dopo le regionale. C’è stato un periodo di difficoltà di dialogo. Nel 2015 era il momento di provare a riprogettare un percorso per le comunali. In quel momento non c’è stato da parte del sindaco Capacci una volontà di progettare la legislatura successiva. Avendo perso, si poteva decidere che l’esperienza era finita o progettare le elezioni 2018. Questo suo modo di porsi ha portato all’esplosione della sua maggioranza. Parti della sua maggioranza che sono finiti ovunque, con Scajola e Lanteri. Se avesse svolto un ruolo di coordinamento in vista delle elezioni successive, sarebbe stato diverso.
Se avesse dichiarato qualche settimana prima la volontà di non candidarsi, avrebbe dato più respiro alla candidatura di Abbo.
Credevo che Scajola avrebbe preso un dato molto inferiore. Non c’è una prospettiva chiara in questa città. Lui è stato visto come quello che era il protagonista di un periodo che andava bene. È stato ministro, ha avuto ruoli importanti. Noi pensavamo fosse importante dare un futuro per la città. Uno sviluppo sostenibile, valorizzare il nostro ambiente. Forse è stato troppo futuristica. Imperia ha un centrodestra che è sempre stato forte. Anche quando prevaleva il M5S”.
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