Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti questo pomeriggio nell’ambito dell’analisi dei risultati delle ultime elezioni amministrative, si è soffermato a lungo su Imperia e sull’ottimo risultato conseguito al primo turno Claudio Scajola, che ha permesso all’ex Ministro di guadagnarsi il pass per il ballotaggio con Luca Lanteri, candidato Sindaco del centrodestra, partendo da un vantaggio di sette punti.
Toti, le elezioni comunali a Imperia e Claudio Sajola
“A Imperia andremo al ballottaggio con un’altra persona, Claudio Scajola che ha fatto un’ottima prestazione. Evidentemente in quella città il suo passato politico ha un peso. Io continuo a ritenere che ci sia bisogno di novità, che ci sia bisogno di una marcia in più, che ci sia bisogno di una politica che guarda al futuro e non al passato, ma saranno gli elettori il 24 di giugno a scegliere. Noi comunque continueremo a proporre la nostra ricetta.
La Lega a Imperia ha perso consenso alle amministrative rispetto alle politiche come succede spesso. I fattori locali incidono. Ma bisogna anche ricordare il percorso che ha portato alle candidature. Quella di Claudio Scajola, non concordata con i partiti della coalizione, ha portato un commissariamento della Lega, ha portato una spaccatura profonda in Fratelli d’Italia che ha pagato un prezzo, ha portato una spaccatura anche all’interno di Forza Italia se non come simbolo, certamente come dirigenza locale, elettori e simpatizzanti. Per due settimane sarà ancora uno scontro che divide trasversalmente tutti i partiti del centrodestra. Io credo che tutta la parte che ho sostenuto personalmente, in quanto esponente politicio, non come Presidente di Regione, sia una parte che guarda al nuovo, a un modello che ha funzionato e che funziona e che ha comunque la fiducia larghissima dei liguri, dal momento che si è imposto in tutte le principali città della regione.
Nel complesso Imperia si conferma una città culturalmente molto vicina alla nostra parte politica. Se contiamo le varie liste del centrodestra che hanno sostenuto Lanteri, Scajola e i fuoriusciti da Fratelli d’Italia sfioriamo percentuali del 70%, mentre il Movimento Cinque Stelle è passato dal 29% a percentuali che si contano sulle dita di una mano. C’è stato uno scombussolamento dell’equilibrio generale.
In linea di massima siamo soddisfatti. In questa regione in tre anni siamo passati dal 30% al 70% delle persone che ci hanno dato la loro fiducia. Con i ballottaggi, a seconda di come andranno, potremmo arrivare al 90%, cosa mai successa nelle regione tradizionalmente di centrodestra. Che avvenga in una regione culturalmente non di centrodestra lo trovo uno straordinario segno di fiducia da parte degli elettori. Il vero grande sconfitto di queste elezioni amministrative è il Movimento Cinque Stelle.
La spaccatura sul ponente non mi impensierisce perchè non si tratta di uno spostamento significativo di voti e perché rimane all’interno dell’area politica di centrodestra con elettori che alle regionali o alle politiche hanno una casa comune. La Lega a Imperia è certamente quella che ha sofferto di più. Non è il partito che ha cannibalizzato gli altri, ma ha pagato un prezzo per un modello di novità che abbiamo cercato di costruire. Il fatto che Toti che voglia un centrodestra unito a trazione leghista è una colossale balla.
Chi ha spaccato il centrodestra non credo abbia dato un esempio virtuoso al di là del successo che in singole, specifiche realtà, uno può conseguire con le proprie capacità e la propria storia che nessuno mette in discussione. Il tema è come rimettere tutto insieme. Oggi ce lo possiamo permettere di fronte alle difficoltà altrui, ma non possiamo sempre pensare che le difficoltà altrui possano venirci in soccorso. Non mi offendo per le ‘patacche‘, sono abitutato in campagna elettorale. Il centrodestra unito vince e lo ha dimostrato in questa regione, se qualcuno si è sentito poco considerato me ne faccio una ragione e se ne faccia lui una ragione. Io credo che la nostra linea sia giusta e ce lo confermano i numeri. Il centrodestra a mio modo di vedere deve guardare al futuro e non evocare il passato che nella confusione del momento può apparire rassicurante, ma che io penso che in prospettiva ci porterà poco lontano.
Se Claudio Scajola diventasse sindaco, cosa che non credo, dialogheremo con lui, esattamente come con qualsiasi altro sindaco. Spero che ci proponga più cose di quello che fatto il suo predecessore. Se invece vincerà Lanteri sarò contento perchè è un candidato che è stato scelto dai partiti della coalizione insieme e rappresenta un’unità del centrodestra più plastica e coerente con le mie idee. Sono i cittadini che scelgono, di certo non Toti o i partiti della coalizione.
Ricordo che quanto questo signore che vuole diventare Sindaco di Imperia governava questa Regione non avevamo mai vinto a Genova, a La Spezia, a Savona, a Cairo Montenotte e nella maggior parte dei comuni. Avevamo vinto la regione una sola volta in una storia ventennale di cui questo signore è stato il protagonista. Che poi abbia un successo lusinghiero nella sua città ne sono consapevole, lo vediamo dai numeri e gli imperiesi hanno tutto il diritto di scegliersi il proprio Sindaco. Da li, però, a trasformarlo in un dato politico ce ne passa. Parliamo di un campione 6-8 mila voti, non di voti significativi a livello nazionale. Se vincerà Imperia avrà tutto il diritto di governare e noi il dovere di seguirlo nei suoi piani di governo.
Io credo che gli imperiesi si interrogheranno non solo su lampioni, panchine, porto e pista ciclabile, ma anche su una visione di politica, sulla voglia di rinnovare il messaggio da inviare agli elettori”.