Giorni “caldi” e non solo in termini metereologici quelli che vedono la Polizia di Frontiera costantemente impegnata ad arginare i fenomeni legati all’immigrazione clandestina ed i reati alla stessa connessi.
Le numerose pattuglie dislocate nei punti nevralgici della nostra zona confinaria, la particolare attenzione dedicata ai controlli documentali e sulle persone, l’attuazione precisa e costante delle direttive impartite dal Direttore di Zona d Torino e dal Questore di Imperia, mirate anche alla fattiva collaborazione tra Forze di Polizia, hanno consentito di trarre in arresto due persone in una sola giornata e consegnare alla Giustizia un ricercato per il quale è stata disposta l’estradizione.
L’operazione della Polizia di Frontiera
Due dei tre arresti, sono frutto di minuziosi accertamenti effettuati presso la barriera autostradale, dove l’utilizzo da parte di ricercati o malintenzionati di mezzi quali gli autobus di linea, appare sempre più appetibile.
Proprio su due diversi pullman sono stati controllati gli stranieri successivamente arrestati: un marocchino, Cherkaoui Tarik, di soli 22 anni, proveniente da Milano e diretto a Barcellona. Lo stesso, pur avendo regolare passaporto e permesso di soggiorno, non ha convinto gli Agenti, tanto da indurli ad approfondire gli accertamenti sul suo conto. I successivi riscontri in Banca Dati e i rilievi fotodattiloscopici infatti hanno fatto emergere a suo carico un Ripristino di Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Milano che disponeva la reclusione per violazione alla legge sugli stupefacenti.
Sempre su un pullman proveniente da Milano ma diretto a Marsiglia, è stata controllata una trentenne ivoriana la cui carta di identità francese ha destato il sospetto dei Poliziotti del Settore, particolarmente abili e capaci nel riscontrare anche le più sofisticate contraffazioni. In effetti il documento, sottoposto a verifica mediante apposite strumentazioni in dotazione alla Polizia di Frontiera, è risultato totalmente contraffatto. La donna, arrestata e sottoposta a processo per direttissima, è stata condannata alla pena di 10 mesi e 20 giorni e nulla osta per l’espulsione.
Ultimo arresto, in ordine di data, è quello di MONTIS Roberto, un cinquantenne cagliaritano residente a Firenze che proprio nella città che lo aveva ospitato e paesi limitrofi, aveva iniziato la sua “attività” illecita, già dal 1993, consistente in furti, ricettazione, truffa e stupefacenti.
Il Montis, unitamente ad altri complici, aveva costituito una vera e propria associazione a delinquere; gli stessi studiavano attentamente quelle che sarebbero state le loro vittime, scegliendo con cura le abitazioni più appetibili e approfittando del momento in cui lasciavano le loro abitazioni per assenze più o meno lunghe, introducendosi negli appartamenti o nelle ville mediante effrazione dei vetri delle finestre o sfondamento di porte di accesso, asportando oggetti preziosi o apparecchiature elettroniche di valore.
Le indagini condotte, anche attraverso verifiche presso negozi “compro oro”, avevano permesso agli inquirenti di risalire al gruppo, fino all’emissione di custodia cautelare che prevedeva gli arresti domiciliari.
Proprio dagli arresti domiciliari era evaso per rifugiarsi in Francia ma a Nizza, dove evidentemente aveva ripreso la sua “attività”, era stato arrestato. Al termine del carcere è stato estradato e preso in carico dal personale della Polizia di Frontiera di Ventimiglia a Ponte San Luigi e da personale della Squadra Mobile di Firenze per il successivo accompagnamento al carcere di Sanremo da parte della Polizia Penitenziaria.