Il Consiglio Comunale di Dolcedo ha approvato all’unanimità il Regolamento che disciplina l’uso dell’area montana naturalistica del Monte Faudo e del bosco comunale di Dolcedo, sancendo i valori ambientali, naturalistici, paesaggistici e storici dell’area.
Individuando altresì le prime azioni necessarie ed urgenti per la tutela, la valorizzazione e la promozione ambientale ed eco-turistica di questi luoghi.
Il Regolamento per l’utilizzo delle aree e dei percorsi del Monte Faudo è stato redatto ai sensi delle Leggi regionali n.38/92 (Disciplina della circolazione fuoristrada dei mezzi motorizzati nella Regione Liguria) e n.24/2009 (Rete di fruizione escursionistica della Liguria – R.E.L.)
Il Sindaco Giovanni Danio:
“Con l’approvazione di questo Regolamento raggiungiamo un primo risultato importante per la tutela ambientale delle nostre zone montane. Sarà vietato a tutti i mezzi a motore percorrere i sentieri di montagna e transitare sui prati (con le deroghe previste per i mezzi pubblici di soccorso, presidio del territorio e per il trasporto di persone disabili).
Ai mezzi a motore sarà consentito transitare solo sulle strade, compreso la strada principale che porta al Faudo, con il limite di velocità di 20 km/h.
Tutti i sentieri si potranno percorrere esclusivamente a piedi, a cavallo o in mountain-bike come già previsto dalla normativa regionale che stabilisce le sanzioni per chi non rispetta i divieti.
Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto che è il frutto di un lavoro lungo avviato dai Consiglieri comunali Pierangela Fierro e Paolo Gollo e che ha visto la partecipazione di tutti i Consiglieri che desidero ringraziare”.
Pierangela Fierro:
“L’approvazione di questo Regolamento è un primo risultato per iniziare a recuperare questo territorio meraviglioso per tentare di strapparlo all’abbandono ed al degrado. Quello che stiamo iniziando a fare è importante non solo per chi ci è stato prima di noi in questi luoghi, li ha vissuti, li ha costruiti, ma soprattutto per chi verrà dopo di noi. È una nostra responsabilità che abbiamo nei confronti dei giovani e di chi verrà dopo. Il Monte Faudo e l’Area montana naturalistica che oggi andiamo a definire rappresentano una risorsa ambientale, un polmone di ossigeno in un territorio vivo da preservare dall’abbandono e dagli incendi”.
Paolo Gollo:
“Dopo un lungo lavoro oggi si approva uno strumento importante per la tutela ambientale che riconosce il valore di queste aree come un patrimonio unico per le comunità locali e non solo, anche in un’ottica di accoglienza di forme di eco-turismo sportivo sostenibili, intese come un’opportunità di crescita economica. L’obiettivo è quello di valorizzare questi luoghi e promuovere un turismo “lento” in Alta Val Prino che possa coniugare i valori locali (ambiente, agricoltura, enogastronomia, …) per un’offerta turistica completa. L’augurio è che questo sia l’inizio per creare una sinergia tra tutti i Comuni vicini al fine di tutelare e promuovere il territorio dell’intera Val Prino, dal mare alla montagna”.