23 Dicembre 2024 02:06

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IMPERIA: IN CARCERE LE VERITÀ DI GARIBIZZO DOPO L’ARRESTO: “VOLEVO SOLO PARLARE, NON FAR MALE A QUALCUNO. IL COLTELLO? SOLO PER DIFENDERMI”/FOTO E VIDEO

In breve: "Non volevo far male a nessuno. Il coltello? L'ho portato per difendermi". Questa la versione fornita da Nadhir Garibizzo, arrestato per tentato omicidio, accusato di voler uccidere i figli del suo ex avvocato, Elena Pezzetta, per vendetta

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“Non volevo far male a nessuno, volevo solo parlare. Il coltello? L’ho portato per difendermi”. Questa la versione fornita da Nadhir Garibizzo, arrestato nella notte tra il 12 e il 13 giugno per tentato omicidio, accusato di voler uccidere i figli del suo ex avvocato, Elena Pezzetta, per vendetta.

Questa mattina, in Tribunale, a Imperia, si è tenuta l‘udienza di convalida dell’arresto. Garibizzo, assistito dall’avvocato Andrea Artioli, davanti al Gip Anna Bonsignorio, ha risposto a tutte le domande del Procuratore Capo Alberto Lari e del Sostituto Procuratore Francesca Sussarellu.

Dopo due ore di interrogatorio, il giudice si è riservato di decidere in merito alla convalida dell’arresto. 

Le dichiarazioni di Andrea Artioli al termine dell’udienza di convalida

Garibizzo ha risposto a tutte le domandeha dichiarato ArtioliNon voleva far male a nessuno, tanto meno uccidere chicchessia. Voleva solo avere chiarimenti sulle sue cause civili. Nella sua testa, per farlo, voleva parlare con il marito dell’avvocato Pezzetta. Pensava che quest’ultimo potesse fare da tramite. Il coltello? Se lo era portato dietro perché aveva timore di una reazione da parte del marito della Pezzetta. Riteneva che la sua incolumità fosse a repentaglio.

Si tratta poi di un coltello da cucina, per tagliere le mele, con un seghettino, non con una lama affilata. Ha già annunciato ai Magistrati di voler chiedere scusa a tutti, al marito, all’amico e ai bambini. 

I vestiti di ricambio, gli accessori per la notte e le corde? Le corde con il cappio? Perché pensava di utilizzare con il marito dell’avvocato Pezzetta per convincerlo a collaborare. I vestiti perché sapeva che c’era la possibilità che le cose potessero non andare per il verso giusto e che potesse esserci un arresto, visti anche i suoi precedenti.

Lo sciopero della fame e della sete? E’ stanco, sta male, è una persona che va curata. Ha bisogno di cure più che di sanzioni. In tanti in questi anni, sotto il profilo sanitario, si sono girati dall’altra parte. Garibizzo era tutti i giorni in Tribunale, possibile che nessuno si sia accorto che la sua condizione psico fisica stava peggiorando?

Il problema è che Garibizzo in questi giorni è stato trattato come un criminale e non come una persona malata”.

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