“L’assemblea di Potere al Popolo della provincia di Imperia prende posizione in merito al ballottaggio cui si accinge la città di Imperia e che vede come protagonisti esponenti di due schieramenti all’apparenza in stridente contrasto nei fatti usciti da quell’indifferenziato crogiolo politico che rappresenta la destra in tutte le sue più inquietanti e pericolose declinazioni“. Così in una nota stampa Potere al Popolo che, lo ricordiamo, in corsa per la poltrona di Sindaco con il candidato Maria Sepe, è rimasto fuori dal consiglio comunale fermandosi al 2,09%, im merito al ballottaggio tra Luca Lanteri e Claudio Scajola in programma il prossimo 24 giugno.
“Il nostro appello è rivolto a tutti quei democratici che abbiano il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e che senza inutili ipocrisie si oppongano con la stessa tenacia alla restaurazione di quei poteri che si sono resi responsabili dello sfacelo in cui versa la città, attraverso l’astensionismo attivo.
Scajola e Lanteri sono le due facce della stessa medaglia. L’uno è noto per il suo autoritarismo camuffato ad arte ma in non poche occasioni esibito e condiviso, i componenti della sua lista primi tra tutti quei reazionari del Popolo della famiglia ne sono il segno tangibile. Purtuttavia inneggiano ipocritamente al nuovo che avanza. È noto per la oscura vicenda del porto il cui prezzo da pagare è ancora tutto da stabilire, per le numerose inchieste giudiziarie e per quel processo che ancora si sta celebrando a Reggio Calabria e per il quale avrebbe dovuto avere la decenza di non presentarsi come candidato Sindaco.
Sul fronte opposto il più autorevole rappresentante del Partito del mattone e dei Potentati immobiliari sostenuto da quelle stesse forze che al Governo hanno solo iniziato a mostrare quanto alla pratica democratica preferiscono le politiche securitarie razziste e xenofobe. Entrambi non terranno in alcuna considerazione le potenzialità produttive della città connesse al settore agroalimentare, al porto commerciale, al turismo nelle sue molteplici declinazioni se non in chiave eminentemente speculativa al fine di avvantaggiare sempre e solo i soliti noti, come é stato fatto nell’ultimo ventennio.
Potere al Popolo si rivolge all’Imperia democratica e progressista affinchè non assecondi questa logica della restaurazione e proponga un dissenso inequivocabile attraverso la diserzione del voto e una mobilitazione volta a ribadire i valori antifascisti. Potere al popolo non parteciperà al secondo turno consapevole che quello messo in atto dai due schieramenti è solo uno scontro di poteri che terrà in scacco la città per i prossimi cinque anni”.