“Le elezioni comunali di Imperia hanno fatto registrare un risultato non soddisfacente, per il Partito Democratico. Il candidato Sindaco Guido Abbo, pur avendo conseguito un risultato in linea con le attese (4971 voti complessivi, pari al 23,71%), non ha avuto accesso al turno di ballottaggio, mentre la lista PD ha ottenuto un consenso decisamente basso (1931 voti, pari al 9,74%), ben al di sotto di quanto avremmo sperato”. Lo scrive in una nota stampa il Pd di Imperia, aggiungendo che, pur trovandosi nettamente distante dai valori rappresentati dai due candidati Sindaco al ballottaggio, Claudio Scajola e Luca Lanteri, lascerà ai propri elettori piena libertà sul voto. La nota del Pd segue quelle di Guido Abbo, per Imperia al Centro, e di Stefano Sivieri, per il Laboratorio per Imperia.
“La nostra rappresentanza in consiglio comunale sarà portata avanti soltanto da due consiglieri comunali: Enrica Chiarini e Fabrizio Risso, a cui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro. Nel contempo ringraziamo tutti i candidati della nostra lista, per l’impegno profuso in questa difficile campagna elettorale – prosegue la nota – E’ del tutto evidente che tale situazione impone al PD cittadino una riflessione profonda e una ridefinizione del suo profilo politico e programmatico. Sarà un percorso lungo ed articolato che impegnerà tutti noi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Detto questo il tema immediato è quello del turno di ballottaggio, a cui saranno chiamati i cittadini imperiesi domenica prossima. Il prossimo Sindaco di Imperia sarà il vincitore della sfida tra Claudio Scajola e Luca Lanteri. A tal proposito riteniamo di fare alcune considerazioni.
Claudio Scajola è stato, per un tempo immemorabile, il dominus assoluto del ponente ligure. Attraverso i suoi ruoli nazionali ha orientato, incontrastato, i destini della città di Imperia, della provincia e, per un periodo più limitato, dell’intera Liguria. Per molto tempo abbiamo contrastato il suo modo di fare politica e di amministrare. Molte scelte amministrative, da lui patrocinate e spesso sproporzionate rispetto alle reali esigenze di Imperia, mostrano tutt’ora la loro fragilità ed inconsistenza. Dall’alto dei suoi ruoli avrebbe dovuto fare in modo che Imperia scoprisse e realizzasse, finalmente, la sua vocazione turistica. Purtroppo non è andata così.
Ricordiamo, in ultimo, la grande partita della politica urbanistica nei dieci anni di amministrazione Sappa e nei tre di quella Strescino. Su questo, così come sul porto turistico, chiamiamo in causa anche l’altro candidato del ballottaggio: Luca Lanteri. Se Scajola era la mente, Luca Lanteri era il braccio armato. Chi era infatti l’assessore all’urbanistica delle giunte Sappa e della giunta Strescino? Proprio l’architetto Luca Lanteri. Si è pensato che lo sviluppo della città dovesse essere basato sul mattone e questa politica è stata perseguita in maniera scientifica. Proponiamo agli elettori di dedicare un po’ del loro tempo, durante i prossimi giorni, a contare quanti sono i palazzi costruiti in quegli anni e tutt’ora vuoti ed invenduti.
Insomma è del tutto evidente che i due candidati, promossi al ballottaggio, sono due facce della stessa medaglia. Insieme hanno portato Imperia in una crisi profonda ed ora si propongono come coloro che risolveranno i problemi, da loro stessi creati. Luca Lanteri, inoltre, è il rappresentante sul territorio della giunta regionale guidata da Toti, da noi fortemente contrastata ed è sostenuto da partiti xenofobi e di destra, dai quali ci separano principi etici e sociali.
Come Partito Democratico è evidente che, in questa situazione, non possiamo prendere posizione a favore dell’uno o dell’altro. Nonostante ciò e nel pieno rispetto del processo democratico pensiamo che gli elettori, che hanno dato il loro consenso alla nostra lista nel primo turno elettorale, sapranno in piena libertà di coscienza prendere una decisione su come comportarsi domenica 24 giugno”.