Nel suo viavai in scooter, in tutti gli angoli della città, frazioni incluse, il candidato è arrivato anche a Poggi, dove è stato accolto da tanti simpatizzanti e abitanti del borgo, convocati dalla giovane candidata al Consiglio Comunale Roberta Minasso.
Come sempre, Scajola si è concentrato ad ascoltare i problemi della zona e ha ribadito la sua idea di istituire dei referenti per ogni frazione che si facciano ambasciatori, presso il Comune, dei problemi più specifici.
“Le frazioni vanno collegate alla città e c’è bisogno di istituire un dialogo diretto”, sottolineando per l’ennesima volta la missione civica e inclusiva della sua candidatura. “Voglio essere un sindaco al servizio degli Imperiesi. Questo e basta. Non sono mai stato più libero di così in vita mia e credo che questo sia molto positivo per amministrare con buonsenso”.
Nel suo piccolo comizio-show, in piedi sulla sedia, Scajola ha scaldato la platea invitando simpatizzanti e sostenitori a continuare a mantenere “Questo meraviglioso spirito inclusivo e sorridente, per cui siamo aperti a tutti e contro nessuno”.
Questa è stata la sua risposta a quanti sottolineavano un inasprimento dei toni degli avversari, diventati molto più aggressivi sia sui social network che nelle dichiarazioni pubbliche.
Nello specifico, Scajola ha detto: “Vedo anche io che ci sono incursioni su Facebook di persone che tentano di avvelenare i pozzi con dileggi e provocazioni, spesso anche intervenendo sui vostri profili privati. Facciamo finta di non vedere: lasciamo correre, rimarchiamo la differenza anche in questo ambito, ignorando le cadute di stile”.
E qui un piccolo riferimento personale: “Anche io sono stato brutalmente attaccato da due persone che per anni sono state con me. Non ho risposto. Ho scelto di appellarmi a una frase di Papa Francesco, che ha detto: Non c’è bisogno di andare dallo psicologo per sapere che quando uno sminuisce l’altro è perché non può crescere. Hanno bisogno che l’altro vada più in basso per sentirsi qualcuno””.
Conclude Scajola: “Noi continuiamo a concentrarci su Imperia e sui suoi problemi, insieme, liberi, li risolveremo. Bisogna lavorare, non chiacchierare”.
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