Oggi, domenica 24 giugno, gli imperiesi sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo sindaco di Imperia. Dopo il saluto del Sindaco uscente, Carlo Capacci, al termine dei cinque anni di mandato, si congeda anche il vicesindaco Guido Abbo, candidato sindaco alle elezioni comunali, ma arrivato in terza posizione al primo turno.
Abbo ha ricoperto il ruolo di assessore nella giunta Capacci per 5 anni, in particolare ai Lavori Pubblici, al Trasporto Pubblico Locale, Amministrazione Finanziaria e Patrimonio.
Ecco il post di saluto di Guido Abbo
“Cinque anni fa, iniziando la mia avventura come amministratore pubblico, mi dissi “non credo che cambierò il mondo, ma sarò già contento se il mondo non cambierà me”. Ho sempre pensato che il mio “barometro dell’autostima” ha le lancette rotte, è difficilissimo farle scendere quando sbaglio e altrettanto difficile farle salire quando invece ho ragione! Quando faccio qualcosa mi impegno al massimo e, se fallisco non mi deprimo troppo, mi perdóno, mi rialzo e riparto; se invece realizzo il mio obiettivo, sono soddisfatto ma non cedo all’esaltazione: il successo è la normale conseguenza del mio impegno!
Mi ero affacciato a questa esperienza con leggerezza, praticamente per caso, grazie alla forte energia della coalizione per Capacci sindaco che mi aveva trascinato, e grazie soprattutto al Sindaco stesso, che mi aveva chiesto di aiutarlo. Senza impegni, senza crediti e senza debiti, da uomo libero come mi ha consentito di essere. Sapevo che sarebbe stato difficile amministrare il Comune di Imperia in un momento così nero dell’Ente e dell’economia mondiale, ma non avevo la percezione esatta di quanto lo sarebbe stato davvero.
In questi cinque anni ho fatto un’esperienza umana profondissima, ho sofferto, combattuto e gioito con intensità estrema, ho fatto errori e leggerezze ma ho ottenuto soddisfazioni e realizzato obiettivi impensabili, sono precipitato in abissi ma ho scalato montagne altissime.
Il mio “barometro dell’autostima” in questi anni ha preso delle belle botte, in un senso e nell’altro: ho arringato folle urlanti con il megafono, ho combattuto con consiglieri comunali alieni, ho preso colpi di basole nei denti e li ho restituiti, ho cercato di fermare paleofrane con le unghie e, nelle mie notti insonni ho contato, anziché le pecore, innumerevoli ruote di biciclette.
E, in tutto questo, tante persone. Ho conosciuto persone pessime e altre meravigliose. Con me o contro di me, o soltanto tangenti, ma nell’insieme ho assorbito moltissima energia… il problema principale dell’amministrare è cercare di incanalare tutta questa energia verso qualche obiettivo, cercare di non disperderla in conflitti inutili. In tutto questo ho cercato di trovare un equilibrio fra gentilezza e forza, fra flessibilità e stabilità.
Oggi devo ringraziare queste persone, non tutte insieme ma una per una, guardandole negli occhi. Non cito nessuno, ma mi rivolgo a tutti: ognuno di voi che mi legge sa che sto parlando con lui o lei: GRAZIE.
Beh insomma, che devo dirvi… forse rispetto a 5 anni fa sono diventato più “spesso” e più profondo, ma non posso dire se sono riuscito a mantenere fermo il “centro” di me stesso.
Posso dire sicuramente che ne è valsa la pena, e adesso sono pronto per la prossima avventura”.