“Il 14 luglio manifesteremo a casa nostra”. È questa la risposta di Arci provinciale Imperia, Arci camalli ACPO
Arci Handala, CSA La Talpa e l’Orologio, Gruppo teatrale l’Attrito, Associazione culturale intemelia 25 aprile, Potere al popolo Imperia, Associazione culturale “eppure bisogna andar”, Partito della rifondazione comunista provincia di Imperia, Garabombo l’invisibile, AIFO Imperia, Cittadinanza attiva, Circoli Imperia Sanremo Italia-Cuba, Solidali del ponente, Cassa di resistenza del ponente ligure e Popoli in arte, dopo il no del sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano che, attraverso un post sul suo profilo Facebook, ha bocciato la manifestazione contro la politica migratoria francese in programma il 14 luglio a Ventimiglia.
“Negli ultimi anni – scrivono le associazioni – sulla questione Ventimiglia hanno avuto parola solamente i Minniti, i Macron, i Toti, il sindaco della città e le politiche che rendono i confini sempre più alti ed invalicabili. Nessuna libertà per le persone in viaggio, i migranti, di scegliere quale sia la loro rotta ed il loro destino. Poche possibilità per noi, tanti da fuori ed interni alla provincia, di esercitare una serena attività di solidarietà sul confine senza incorrere nella repressione e nelle difficoltà continue che presenta questa situazione. La realtà è una ed una sola, tutto quello che è stato fatto fino ad oggi dalle istituzioni ha peggiorato la situazione dei migranti e degli abitanti stessi di Ventimiglia, perché il problema è semplicemente il confine. Forse è davvero giunto il momento di muovere tutto il possibile per aprirlo facendo pressione sugli stati. Forse una volta per tutte è tornato il momento di dire a voce alta che le persone devono passare ed il collo di bottiglia che è stato creato ostacola tutti e non aiuta nessuno.
Ci interessa, e lo faremo con una manifestazione larga e partecipata, che venga di nuovo a galla il vero problema, quello di una situazione che va avanti da più di tre anni senza il benché minimo margine di miglioramento, in cui la politica gioca sulla pelle delle persone in mare, sulla pelle di quelli che vogliono oltrepassare il confine, su noi attivisti locali e non solo e sugli abitanti di Ventimiglia. Un corteo che si snoderà in gran parte fuori dal centro cittadino e che giungerà in città entrandovi solo a tardo pomeriggio, a negozi quasi chiusi. Se nessuno, sindaco compreso, contribuirà ad accrescere il clima di tensione potrebbe essere una giornata importante per tutti: migranti, manifestanti e la città stessa.
In un momento in cui le persone che muoiono in mare o sulle difficili strade che separano l’Italia e la Francia sembrano semplici numeri da regolamentare dovremmo tutti dare una spallata ai confini, a quelle politiche che dividono i poveri dai poveri e non urlare all’invasione di manifestanti brutti e cattivi. La costituzione ci garantisce il diritto di manifestare e non lo garantisce solamente a chi abita le città in cui le manifestazioni avverranno. Detto questo, ci siamo anche noi, siamo tante e tanti, tutti del territorio. Molti di noi trascorrono molto tempo a Ventimiglia, nei suoi bar vivono e consumano, molte a Ventimiglia lavorano. Attendiamo altre adesioni dal territorio”.