Sono circa 6 mila gli episodi nel mirino della Procura della Repubblica di Imperia nell’ambito dell’inchiesta per peculato, falso e truffa sulla Clinica Sant’Anna, struttura sanitaria e socio-assistenziale di 138 posti letto, sita in via Privata Gazzano e convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
L’inchiesta e i casi contestati
L’inchiesta avrebbe preso il via a seguito di un esposto cui avrebbero fatto seguito le verifiche da parte della Compagnia della Guardia di Finanza di Imperia.
I casi contestati sarebbero circa 6.000, in particolare 5.000 analisi del sangue e 1.000 trasporti in ambulanza solo nell’ultimo anno. Gli inquirenti sono al lavoro per quantificare il presunto danno patito dal Sistema Sanitario Nazionale.
L’accusa, infatti, sostenuta dal Procuratore Aggiunto Grazia Pradella, ipotizza che negli ultimi anni la Clinica Sant’Anna (che da alcuni mesi ha cambiato gestione) avrebbe attribuito i costi di esami clinici e di trasporti in ambulanza al Sistema Sanitario Nazionale in assenza di qualsivoglia convenzione. Di fatto, pratiche sanitarie private venivano fatte figurare come pubbliche.
Gli indagati
Gli indagati in totale sarebbero 6. Nella giornata di ieri sono stati sentiti Giandomenico Poggi, direttore del dipartimento dei servizi dell’Asl e del laboratorio di analisi, difeso dall’avvocato Simona Costantini, e Lorenzo Anfossi, capo delle relazioni esterne e istituzionali per la Clinica Sant’Anna, difeso dall’avvocato Alessandro Sindoni. Entrambi hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Le accuse
La truffa
Una prima contestazione riguarda gli esami clinici.
Secondo gli inquirenti, con artifizi e raggiri, sarebbero stati effettuati, presso il laboratorio di Analisi dell’Asl, esami a favore di pazienti della Clinica Sant’Anna, attribuendone poi il costo al Servizio Sanitario Sanitario in mancanza di una convenzione.
In particolare, gli artifizi e raggiri ipotizzati sarebbero due, gli esami clinici contestati sarebbero stati eseguiti senza alcuna richiesta del medico curante e i campioni di sangue provenienti della Clinica Sant’Anna sarebbero stati catalogati utilizzando gli stessi codici utilizzati per i reparti interni all’Ospedale di Imperia.
Una seconda contestazione riguarda invecece i trasporti in ambulanza.
Secondo gli inquirenti, con artifizi e raggiri, pazienti provenienti o diretti alla Clinica Sant’Anna, sarebbero stati trasportati verso diverse destinazioni con mezzi nella disponibilità dell’Asl, attribuendone il costo al servizio Sanitario Nazionale in assenza dell’apposita convenzione.
Gli artifizi e raggiri contestati riguardano in questo caso l’utilizzo, per i trasporti, di modulistica in uso all ‘ASL 1, e la mancata osservazione delle prescrizioni previste per i trasporti oggetto di contestazione.
Il peculato
La contestazione, in questo caso, riguarda l’utilizzo di strumentazione del laboratorio di analisi dell’Asl per effettuare esami per la clinica Sant’Anna.
Nelle prossime settimane probabilmente verranno sentiti altri indagati per cercare di far luce sulle ipotesi accusatorie. Le pratiche sanitarie contestate risulterebbero in essere da molti anni, dal 2012.