Il direttivo del Circolo Dianese “G.B. Acquarone” del Partito della Rifondazione Comunista interviene in merito alle affermazioni del sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori sulla manifestazione in programma per il 14 luglio in favore dei migranti.
“Non vogliamo soffermarci, in qualità di Circolo Dianese del Partito della Rifondazione Comunista, sulla necessità di manifestare liberamente il 14 luglio a Ventimiglia: del resto le migliaia di persone che hanno aderito e le numerosissime sigle di associazioni e partiti sono lì a testimoniarlo e, alla luce del “principio di fraternità” sancito dal Consiglio Costituzionale francese venerdì 6 luglio, che di fatto depenalizza l’aiuto disinteressato nei confronti di qualsiasi persona, siamo certi che la manifestazione di sabato 14 luglio sarà ancora più pacifica di quanto previsto.
Vogliamo invece porre risalto sulla iperattività del Sindaco Giacomo Chiappori che, anziché preoccuparsi ed occuparsi dei numerosi problemi che attanagliano la vita di Diano Marina, quali la connettività con la nuova stazione, la perdurante crisi idrica, gli odori nauseabondi che immancabilmente, tra luglio ed agosto, arrivano a ricordarci che la fognatura non funziona come dovrebbe, le strade dal fondo sempre più sconnesso e pericoloso, la desertificazione delle le aiuole, la profonda crisi strutturale della Riviera Trasporti, preferisce, nella sua veste di coordinatore della Commissione Immigrazione Anci Liguria, ergersi a paladino padano contro quanti fanno esattamente quel che fecero i nostri antenati, lasciando la propria terra per cercare una vita migliore altrove.
Per cui cerchi, il caro Sindaco Chiappori, di preoccuparsi dei problemi di Diano Marina, anche se alle prossime elezioni amministrative non potrà più ricandidarsi, e non di una manifestazione pacifica come quella del 14 luglio che vuole essere e sarà una festa, la festa dei diritti UNIVERSALI dell’Uomo e della Fraternità.
E non si crucci dei commercianti di Ventimiglia che, grazie alle numerosissime presenze annunciate, trarranno dalla manifestazione più un beneficio economico che non un danno, e si preoccupi piuttosto della crisi del commercio dianese, che le scelte scellerate della sua amministrazione contribuiscono solo a peggiorare invece di tentare di risolvere.
Tra queste scelte salta all’occhio l’ultima “genialata” del nuovo regolamento del decoro urbano, con il divieto di esposizione della merce di fronte ai negozi.
Quale sarà la prossima brillante “soluzione”? Un invito a fare i propri acquisti online per non consumare i marciapiedi, che costano?