Rinviata al 18 luglio l’udienza del processo che vede sul banco degli imputati a Reggio Calabria Claudio Scajola, ex ministro e oggi nuovo sindaco di Imperia, con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato a 3 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente residente a Dubai.
L’informativa sullo “Stato Parallelo”
L’udienza è stata rinviata dai giudici poiché è risultato assente Marcello Dell’Utri, scarcerato da alcuni giorni per motivi di salute.
La sua testimonianza è però fondamentale, come ha spiegato il procuratore aggiunto distrettuale Giuseppe Lombardo, “soprattutto alla luce dell’attività integrativa di indagine compendiata nell’informativa “Stato parallelo”, nella quale si delinea una presunta “super associazione”, una rete di relazioni tra politici, clan e massoneria, rete che farebbe da trait d’union con le latitanze di Marcello Dell’Utri e Amedeo Matacena, entrambi condannati in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, si è deciso di rinviare l’udienza per procedere all’interrogatorio.
Il Pm Lombardo ha chiesto inoltre di sentire come teste anche del collaboratore di giustizia Cosimo Virgilio, a seguito delle sue rivelazioni contenute all’interno dell’informativa “Stato Parallelo” che interessano da vicino anche l’ex ministro Scajola, oltre ad un’altra decina di nuovi testimoni, tra cui anche Massimo Pizza, l’ambasciatore Giorgio Starace, il colonnello Paolo Costantino e Francesco Pazienza.
Il 18 luglio Marcello Dell’Utri sarà sentito dai giudici direttamente dal carcere tramite videoconferenza. In merito a Dell’Utri il PM non ha escluso un possibile futuro coinvolgimento sotto il profilo giudiziario. “Oggi 9 luglio Dell’Utri non è indagato per reati connessi ed è teste puro, ma nulla esclude che il 18 luglio possa essere ancora così. E non si può escludere che non sia indagato in assoluto”.
Il processo a Claudio Scajola
Nel dettaglio, secondo l’accusa, Vincenzo Speziali (che ha patteggiato una pena di 1 anno di carcere) e l’ex Ministro Scajola, quest’ultimo arrestato l’8 maggio del 2014, avrebbero favorito la latitanza, a Dubai, dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, sul quale pendeva una condanna definitiva a 3 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, cercando di favorire il suo trasferimento a Beirut.