Due giovani ragazzi, uno residente a Vallecrosia e l’altro a Imperia, sono stati vittime di una “truffa da annuncio”.
Questo è il nome tecnico delle truffe consumate sul web, pubblicizzate in noti siti di acquisto on line tramite semplici inserzioni di vendita di oggetti più disparati. Nel caso specifico ad essere in vendita era un consolle di gioco proposta a un prezzo molto vantaggioso.
L’acquisto della consolle
La vicenda inizia quasi 8 mesi fa quando il primo dei ragazzi truffati si reca negli Uffici di Polizia della Questura di Imperia per denunciare la truffa subita sul sito Subito.it, asserendo di aver pagato 150€ per una Nintendo Switch che però non è mai arrivata; vani i tentativi di mettersi in contatto con il presunto venditore che, ricevuto il pagamento su una carta postepay, è sparito cancellando l’annuncio.
Fino ad oggi poteva rimanere un caso isolato, senonché quando il secondo ragazzo truffato si è recato in Questura per denunciare lo stesso fatto (a essere diverso era solo l’importo fraudolentemente sottratto e cioè 180€ stavolta), gli investigatori della Polizia di Stato si sono insospettiti.
La geo localizzazione degli indirizzi IP
A seguito di accertamenti tecnici sia sulle carte postepay utilizzate per il versamento che attraverso complicate ricerche di geo localizzazione degli indirizzi IP riconducibili ai truffatori, i poliziotti hanno scoperto che i due ragazzi erano stati truffati dalla stessa famiglia!
Dietro a quegli annunci allettanti, infatti, si nascondevano un padre e una figlia i quali, residenti in provincia di Teramo, tramite la piattaforma Subito.it, mettevano a segno le proprie truffe.
Le carte in loro possesso risultano essere piene di accrediti effettuati da soggetti diversi, residenti in varie parti di Italia.
Il pagamento sulla Postepay
I truffatori hanno imposto a entrambe le vittime, quale metodo di pagamento, una ricarica su carta prepagata del tipo “postepay”, a dispetto del bonifico bancario che gli acquirenti avrebbero invece preferito.
Un metodo di pagamento non certo scelto a caso dato che, una volta ricaricato l’importo, non è previsto un tempo utile idoneo ad annullare il versamento, garanzia invece applicata ai pagamenti effettuati tramite bonifico bancario.
Padre e figlia, alla luce dei fatti di cui sopra, sono stati quindi denunciati per il reato di truffa.