Ecco la recensione della presentazione di mercoledì 11 luglio di Frank Lotta per # Dueparoleinrivalmare che ha scritto Giulia Marino del gruppo di lettura Le ombre dei libri:
Mercoledì ieri sera ha avuto luogo a San Lorenzo al mare il terzo evento di “Due parole in riva al mare”, festival e associazione letteraria.
In quest’ultimo incontro è stato intervistato da Gaia Ammirati, giornalista di Imperia Post, Francesco Frank Lotta.
Francesco Frank Lotta è un conduttore radio che nel 2015, due anni dopo aver completato il cammino di Santiago, si è messo sulle orme Chris McCandless (interpretato da Emile Hirsch in “Into the wild – Nelle terre selvagge) per intraprendere il suo viaggio in solitudine attraverso l’Alaska.
“Frank”, ha sottolineato più volte che non ha mai avuto l’intenzione di fare quello che aveva già fatto Chris, ma voleva compiere un suo viaggio autentico all’insegna della solitudine. La maggior parte delle volte però, e lo si scopre leggendo il libro, Frank a causa di alcune circostanze e coincidenze si ritrovava in compagnia di altre persone.
Durante la serata ha raccontato al pubblico, e alle persone non presenti tramite una diretta Facebook, il motivo che l’ha spinto a fare il viaggio in una terra così estrema, di come si è preparato e di cosa gli ha lasciato.
Frank è partito dal presupposto, come già detto in precedenza, che non voleva fare un viaggio UGUALE a quello di Chris, ma voleva prendere la sua esperienza come punto di partenza per crearsi una sua avventura per provare sensazioni ed emozioni nuove, che poi l’avrebbero aiutato a vivere meglio una volta tornato in Italia. La sua meta “fisica”, era ovviamente il bus, diventato ormai iconico, dove Chris McCandeless ha vissuto per un lasso di tempo.
Qui di seguito alcune parti dell’intervista (disponibile integralmente sulla pagina facebook di “Due parole in riva al mare”)
Gaia: “Nel libro ho letto tante parti in cui parli del “pre viaggio” e ci sono tanti termini che mi hanno colpito, come ad esempio: insofferenza, monotonia e altre parole molto negative. Vedendoti e sentendoti ora sembri una persona che nella vita ha realizzato i propri sogni, cosa ti mancava prima del viaggio in Alaska? Come mai con l’avanzare delle pagine le usi sempre di meno?”
Frank: “Quando si arriva a un certo punto della propria vita professionale, tutti iniziano a dirti quanto tu sia fortunato, e invece no. Io in quel momento lì soffrivo tantissimo di questa inadeguatezza, cioè, non ero più contento del punto che avevo raggiunto. Perchè se ho fatto mille sacrifici per poi alla fine sentirmi comunque vuoto, vuol dire che ancora qualcosa c’è. Ero arrivato a un punto in cui pensavo che ci doveva essere qualcosa di più della gratificazione personale. Questo cambiamento di termini, nel libro, sta a sottolineare il percorso che ho fatto, per far capire che viviamo in una società dove viene messo in evidenza il successo: ma nel libro viene raccontato il prima, tutti gli errori commessi e tutta la sofferenza provata”.
Ringraziamo Francesco per l’occasione che ci ha dato e per aver spronato un pubblico intero a non accontentarsi e a capire cos’è che ci manca per essere felici.
Cogliamo l’occasione per ricordare il quarto evento di “Due parole in riva al mare” questo sabato alle ore 21.00, sempre a San Lorenzo al mare, con Chiara Moscardelli e il suo libro Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli , Giunti edizioni. Dialogano con l’ autrice le lettrici del gruppo di lettura Frammenti di Imperia.
Le ombre dei libri- club di lettura di giovani lettori
Fotografie: Giulia Marino
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