“Non tutti sono stati dotati delle divise, ma chi non l’ha rischia – anzi subisce – provvedimenti di disciplina”. Accade a Ventimiglia dove si sta svolgendo la manifestazione organizzata al confine italo-francese.
“Un caso che ha il sapore della beffa” denuncia il segretario provinciale del Siulp, Angela Bobice.
La vicenda si somma alle gravi carenze già da tempo denunciate dal Siulp.
Le divise non ci sono, non per tutti, ma se non indossi la divisa adeguata, rischi provvedimenti disciplinari e punizioni. Accade anche questo in Polizia, in provincia di Imperia, dove c’è chi, tra i dirigenti, ha pensato di colpire il singolo – “anello debole” della catena gerarchica – per mancanze ovviamente non proprie. Come accadeva trent’anni fa.
Il Siulp stigmatizza la grave situazione e l’inasprimento delle relazioni, certamente in ultimo causate dalla mancata attuazione del Decreto (del 2015) relativo alle “Nuove Tabelle di Vestiario del Personale della Polizia di Sato” , che si somma a tutte le più evidenti ed importanti difficoltà legate alla diminuzione degli organici, all’aumento dell’anzianità del personale, alla carenza di mezzi, al ritardato o mancato pagamento del lavoro straordinario, ai continui servizi legati anche al fenomeno migratorio.
«Ha il sapore di una beffa – afferma il segretario provinciale del Siulp, Angela Bobice – il fatto che alcuni FUNZIONARI della Polizia di Stato, in una provincia quale quella di Imperia, incessantemente sotto i riflettori ed impegnata proprio in questi giorni in un ulteriore sacrificio per far fronte alla manifestazione di Ventimiglia, anziché’ preoccuparsi di come organizzare i servizi nel migliore dei modi attuino solo maniacali provvedimenti disciplinari nei confronti di chi, nonostante lo abbia più volte richiesto, non è stato messo nelle condizioni di soddisfare le regole del decoro PERSONALE E PROFESSIONALE per colpa della stessa Amministrazione».
Accade in sostanza che molti poliziotti non hanno la divisa o l’hanno ricevuta incompleta per cui è stata anche autorizzata una promiscuità tra vecchia e nuova. Ad esempio, per la specialità della Stradale, l’uso del cinturone bianco in luogo di quello operativo. C’è da aggiungere che alle carenze (la mancanza dei distintivi applicabili “in velcro”, per citarne una) molti hanno provveduto acquistandoli in proprio. In altri casi c’è chi indossa divise di foggia contraria alla stagione perché quelle vecchie stagionali sono lise o addirittura “rattoppate”. A fronte di ciò, c’è chi tra i funzionari ha deciso di redarguire un poliziotto vestito in maniera non adeguata rispetto al Decreto.
«Aleggia un negativo senso di FRUSTRAZIONE TRA CHI HA RESPONSABILITA’ DI COMANDO CHE VIENE BECERAMENTE SCARICATO SUL PERSONALE INGENERANDO DEMOTIVAZIONE E DISORIENTAMENTO rispetto alle norme dettate – fa presente il segretario Bobice – Molti poliziotti di fatto non sono messi nelle condizioni di indossare la divisa in maniera tale che possa rappresentare degnamente l’ISTITUZIONE di appartenenza e non lederne l’immagine e, non meno importante, in modo che sia dignitosamente rispettata la persona. Certe situazioni possono essere ben gestite con responsabilità e buon senso, certamente non con provvedimenti schizofrenici abusando della disciplina».
Il Siulp, nei suoi obiettivi ben evidenziati in sede congressuale, CONDANNA QUESTE CONDOTTE E CHIEDE CHE IL DIPARTIMENTO INTERVENGA CENSURANDO CHI INVECE DI PREOCCUPARSI DI COME FARE PER GARANTIRE L’UNIFORME AI SUOI DIPENDENTI RIESCE SOLO AD USARE LA DISCIPLINA PER LE MANCANZE CAUSATE DALLA STESSA AMMINISTRAZIONE. UN MODO DI FARE CHE COSTRINGE TUTTI A confrontarsi su problematiche poco edificanti PER L’IMMAGINE DELL’ISTITUZIONE E DI TUTTI I SUOI APPARTENENTI. IL SIULP LO CHIEDE PERCHÉ RITIENE URGENTE confrontarsi su temi molto più costruttivi. IL TUTTO IN un quadro chiaro ed affidabile di relazioni negoziali, capace di produrre servizi correlati ai bisogni dei cittadini e compatibili con le risorse disponibili. Vorrebbe garantire l’equilibrio dei poteri decisionali e delle funzioni, difendere i livelli di professionalità reale e valorizzare i potenziali di cui la Polizia dispone.
SE invece il livello di confronto, COME in quest’occasione, CONTINUA a sfiorare la banalità, e non certo per responsabilità del SIULP, IL SINDACATO SI VEDRA’ COSTRETTO AD ATTUARE INIZIATIVE DI PROTESTA PUBBLICA PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE AL FINE DI FAR CESSARE IL PERNICIOSO ATTEGGIAMENTO CHE STIAMO REGISTRANDO IN AMBITO GESTIONALE DEI SERVIZI E DEL PERSONALE”.
Segretario Gen.le Prov.le SIULP Angela BOBICE