“Se non ci saranno risposte, non parteciperemo più a nessuna assemblea”. Sono queste le parole usate dal sindaco di San Bartolomeo al Mare Valerio Urso, durante la conferenza convocata d’urgenza in Comune, affiancato dai sindaci di Cervo, Paolo Giordano, e di Villa Faraldi, Corrado Elena, per denunciare il grave problema idrico che il golfo dianese sta vivendo da anni.
Anche quest’anno, in piena stagione estiva, i disservizi e i guasti alle condotte idriche creano disagi a residenti, turisti e commercianti, con conseguenti gravi danni all’economia e anche alla salute delle persone.
Per far fronte alla gravosa situazione finanziari di Rivieracqua, lo scorso 10 luglio in Provincia, ha preso il via la procedura di concordato per evitare il fallimento della società a capitale pubblico, gestore unico del servizio idrico provinciale.
Valerio Urso
Con i colleghi di Villa Faraldi e Cervo vogliamo testimoniare per l’ultima volta ciò che abbiamo evidenziato anni or sono che abbiamo bisogno di un’attenzione particolare tecnica per la risoluzione di un problema idrico che ogni estate si presenta in maniera sempre più importate. È inutile parlare di turismo quando un problema fondamentale come l’acqua va a far decadere ogni principio. Confidiamo di essere contattati immediatamente per un tavolo tecnico operativo per risolvere la situazione. Si può risolvere in breve tempo. Confidiamo in tutte le autorità in tutti gli enti sovraordinati a noi che metteranno in campo tutte le forze per risolverla”.
“Il problema da ordinario diventa straordinario. Perché l’ordinario sarebbe stato se Rivieracqua avesse avuto una pompa di riserva, ma non ce l’ha. L’assessore Fedozzi si sta occupando di reperire una o più pompe di simile livello in Italia o in Europa. Partiamo oggi con un mezzo per andarla ad acquistare. Noi non abbiamo ovviamente i fondi a livello straordinario, dobbiamo andarli a inserire in una variazione di urgenza, che mi apre a conseguenze giuridiche che non conosco. Altrimenti ci vorrebbero 20 giorni per la consegna e non potremmo andare avanti così 20 giorni senza acqua. Ieri c’era un’emergenza al confine di Diano Marina, una a Cervo, l’altro ieri a Villa Faraldi, il problema è molto più ampio. Solo una società strutturata con tecnici preparati può riuscire a traguardare la situazione”.
Non volevamo arrivare a questa conferenza. L’ultimo incontro pubblico abbiamo spaziato su tanti problemi ma rimangono irrisolti. È inutile che mi fregio dell’aumento turistico, ma se continuerà questo problema ci saranno fallimenti, chiusure di partite iva, alberghi licenzieranno le persone, perché il prodotto di ogni residente del golfo è basato in riferimento del turismo.
In una riunione d’urgenza dell’8 maggio in Provincia, c’era sul tavolo una soluzione tecnica sul tavolo per un quid di 800 mila euro per una soluzione ponte che rivendichiamo da anni che potrebbe essere una soluzione che con semplici manovre potrebbe salvaguardarci. Siamo usciti con l’annuire di Rivieracqua, Amaie, Provincia, Comuni e tecnici che di lì a una settimana ci avrebbero dato tutte le risposte sulla fattibilità della realizzazione di quel progetto. Dall’8 maggio a oggi non abbiamo saputo niente. Il paradosso? Domani pomeriggio alle 15 siamo convocati per la soluzione della crisi idrica del golfo dianese. Possibile che siamo presi a schiaffi dal mattino alla sera? Il 20 di agosto la stagione finisce”.
Corrado Elena
“Ho vissuto la crisi idrica lo scorso anno ma non è detto che non ce l’avrò domani o dopodomani. Ci aspettiamo delle risposte. Noi siamo entrati a Rivieracqua, siamo al suo fianco. Ci parlando di cronoprogrammi, ma nel frattempo serve un tavolo per le emergenze. Un milione e 400 mila tra residenti e turisti aspettano delle risposte. I sindaci dei Comuni da soli non possono, sono già andati oltre facendo delle ordinanze. È anche un problema di igiene pubblica, ringrazio l’Asl perché ci sta sostenendo. Abbiamo bisogno di risposte concrete e forti da parte degli enti istituzionali. Abbiamo bisogno di aiuto”.
“Questo problema è una bomba per la nostra salute. Io trovo assurdo che ci sia un silenzio da parte delle più importanti istituzioni su questo argomento. Rivieracqua eredita una situazione economica finanziaria tragica. Chi la sta guidando adesso sta facendo tutto il possibile per risolverla, si stanno facendo cronoprogrammi finanziario, ma nel frattempo che si cerca di dare questa struttura, occorre, in collaborazione con Asl e Comuni, redigere un tavolo di emergenza per risolvere i problemi. Di fronte al guasto che può essere oggi domani o tra 2 giorni, c’è bisogno di intervenire. L’anno scorso per rivolere il problema di Villa si è danneggiato Cervo”.
Paolo Giordano
“Siamo arrivati alla mancanza dell’acqua. Siamo riusciti a recuperare con estrema difficoltà. Gli operatori di Rivieracqua sono pochi e fanno fatica. Sono solo 2 a servire tutto il golfo dianese. Cervo ha avuto i soliti problemi sulla condotta del Roja da Imperia ad Andora, che si ripetono da anni e anni. È il momento di trovare una soluzione, altrimenti avremo sempre meno gente e meno turismo”.
La diretta Facebook:
LE DICHIARAZIONI DEI SINDACI DEL GOLFO
Valerio Urso
“Ringrazio i miei colleghi Gianpaolo Giordano, sindaco del comune di Cervo e Corrado Elena del comune di Villa Faraldi.
Siamo purtroppo a dover sottolineare e anche per chiarire, soprattutto nei confronti dei nostri cittadini, l’assoluta impossibilità nel gestire l’annoso problema dell’adozione idrica gestita da Rivieracqua in questi anni.
Avevamo detto e sottolineato più volte che ci saremmo ritrovati in questo tipo di situazione , ma non volevamo essere profeti in tal senso, volevamo essere ampiamente sconfessati. Ci ritroviamo invece in piena stagione turistica, queste località vivono prevalentemente sul turismo. Il fallimento di questo comparto economico occupazionale, comporta il fallimento di questi paesi.
Abbiamo già provato questa esperienza con la Tra.De.Co e in quegli anni abbiamo consegnato -40%, -50% di flusso turistico. Oggi ci ritroviamo di nuovo nelle stesse condizioni con un altro settore, quello dell’acqua. Ci dispiace sottolineare che non abbiamo fatto mancare occasione per sottolineare a chiunque, in ogni ordine e grado, in ogni ente, ultimo su tutti la Corte dei Conti , che ci saremmo ritrovati in questo tipo di situazione.
Questa mattina sono stato raggiunto da decine e decine di teleffonate, ho dovuto constatare purtroppo sui social network e su alcune testate giornalistiche online , che ci viene attribuita qualche responsabilità. Non tanto a noi sindaci, ma dispiace veramente veder così naufragato anche il tanto, tanto buon lavoro che fanno i nostri uffici tecnici, fanno i nostri uffici di ragioneria, uffici in merito all’attività degli operai, in questo delicatissimo comparto, in questo delicatissimo settore.
Noi vogliamo chiarire a tutta la cittadinanza, a tutti i residenti e non, che sono ospiti qui nel nostro territorio, che questo comparto delicatissimo dell’acqua è gestito interamente da Rivieracqua.
Noi non abbiamo nessuna possibilità di esercizio, tranne le manutenzioni straordinarie. Anche su esse troviamo delle difficoltà nella gestione nostra autonoma. Dobbiamo incaricare delle ditte, dobbiamo trovare dei soldi per affrontare questo tipo di emergenza.Emergenze che si configurano in un lavoro che doveva fare obbligatoriamente Rivieracqua, che è la manutenzione ordinaria. Queste manutenzioni ordinarie stanno diventando tutte straordinarie, con degli aggarvi di spese per l’amministrazione locale insostenibili.
Io faccio un appello a tutti gli enti, come non ho fatto mancare occasione nel momento in cui si proclamava la nuova pista ciclopedonale, anche al Presidente della Regione Liguria e ai suoi assessori competenti, che è inutile pesnare di fare un programma doveroso e così imbizioso di una pista ciclopedonale, quando la gente non si può lavare. Questo stato di fatto, a San Bartolomeo, come in tutto il dianese, come a Villa Faraldi, come a Cervo, rimarrà così se non verranno fatti degli interventi strutturali che sono già preventivati, non vengono posti in essere questi accorgimenti di natura tecnica.
Noi siamo oggi una nave alla deriva. Voglio rassicurare i tanti ospiti che noi proveremo in egual modo a traguardare la situazione, affinchè non vi sia un disseto economico come ho sottolineato poco fa. Ci stiamo adoperando per andare ad acquistare tutte le apparecchiature che devono essere messe in campo sotto forma di pompe, centraline elettriche, condutture, affinchè possano essere messe in campo tutte quelle azioni straordinarie per risovere i problemi, per traguardare una stagione, per far si che la gente possa godere delle proprie vacanze e i residenti possano effettivamente guadagnare tutto quello che il loro rendiconto economico di un anno, che si sviluppa in questi 30 giorni.
Io oggi voglio fare l’ultimo appello, anzi il penultimo, l’ultimo lo farò il 25 luglio, che siamo convocati nell’assemblea dei sindaci, dove ci prospetteranno i primi conti di Rivieracqua. Qul giorno lì, potrebbee essere l’ultima volta che mi presento in quella assemblea, se non cambiano rradicalmente delle azioni amministrative, tecniche e anche giuridiche , che ci possano veramente alvaguardare su questo tipo di situazione che ci troviamo a subire sistematicamente e quotidianamente, io non mi presenterò e non mi sentirò più rappresentato da questa società.
Ci ho creduto, continuo a credere che Rivieracqua, che l’acqua debba necessariamente rimanere pubblica, come è stato sancito da un aspetto referntario, ma di fatto non mi sento più rappresentato d questa società.
O cambiano le regole del gioco, o cambiano le condizioni o io non ci sto più, penso di sposare il pensiero dei miei colleghi, a farmi massacrare sistematicamente ogni qual volta venga mancare l’acqua a San Bartolomeo al Mare e nel golfo dianese, perchè le condutture sono ormai fatiscenti, ormai i conoprogrammi tecnico operativi non vengono rispettati e quant’altro.
Auspico che questo mio ultimo appello pubblico venga raccolto da chi di dovere e da domani si delinei una nuova stagione di Rivieracqua e di approvvigionamento idrico, obbligatorio e doveroso anche per le laute imposte che paghiamo su questo tipo di servizio, a tutti i cittadini. Mi sono fatto portare dai colleghi questa lettera, datata il 12 ottobre del 2017, in calce ci sono circa 40 depositari di questa lettera, che spaziano dai Ministeri competenti, al Governatore della Regione, agli assessori di ogni ordine e grado, al presidente della Provincia, alle società compartecipate che sono strettamente annesse a questo tipo di servizio, devono occuparsi di questo problema.
Con questo tipo di ignorare il problema stiamo sancendo il default totale di questo territorio. Un territorio che fa 1 milione e 300 mila presenze turistiche all’anno, un territorio che da un volano economico a tutta la Provincia importantissimo.
Vi chiediamo di darci una mano, dove noi ci facciamo parte attiva per risolvere il problema, a queste situazioni. Non è pensabile che nel 2018 si continui a pagare questo tipo di sconto.
CORRADO ELENA
“Sei stato sin troppo dipolomatico, quello che tu stai passando adesso, Villa Faraldi lo passa da due anni. L’anno scorso abbiamoa vuto un’estate disastrosa.
Lavoriamo 24 ore al giorno con i sindaci sul territorio per portare turismo a Villa Faraldi che è in fortissima crescita. Ci troviamoa spiegare ai cittadini che pagano le bollette e ai turisti che ormai da tutto il mondo vengono a Villa Faraldi, perchè vengono da tutto il mondo, a spiegare perchè non abbiamo l’acqua. Una cosa assurda.
Qui ci sono delle responsabilità evidenti da parte degli enti istituzionali che nel silenzio più assoluto, hanno lasciato questo stato di cose. Ci dicono di stare calmi, di aspettare il 25. Non sono qui per fare polemica o per accusare, però è troppo tempo che si parla di cronoprogrammi, è troppo tempo che si fanno riunioni, si parla di investimenti a 3, 4, 5 anni. Noi dobbiamo stare a 3, 4, 5 anni?
Io mi sarei aspettato dopo la lettera di ottobre, dopo le riunioni in Provincia , dopo il duro jaccuse che abbiamo fatto al teatro di Diano Marina, che qualcuno di più importante di noi , intervenisse dicendo ‘ok, il golfo dianese fa 1 milione e 400 mila ee forse anche qualcisa di più, apriamo un tavolo di emergenza, perchè questi comuni non ce la fanno’. Sono passate le elezioni a Imperia, abbiamo avuto sfilate di grandi e potenti, mi vergogno a dirlo ma nessuno è venuto nel golfo a risolverci il problema.
Siamo come due anni fa. Qui ci sono dei problemi anche giuridici. Io ho fatto delle ordinanze dove chiedo ai miei uffici debbano intervenire sull’acqiedotto, sulle fognature, pur che il servizio sia gestito da Rivieracqua, per isovere i problemi.
Siamo all’assurdo. Abbiamo fatto un piano b per poter intervenire in caso in cui mancasse l’acqua, abbiamo speso i soldi dei cittadini. L’ASL ci ha convocato , devo ringraziarlo. Ci ha chiesto ‘perchè Comune di Villa Faraldi fai un piano b?’ Perchè non ho l’acqua, devo ringraziarli, hanno capito l’enorme difficoltà e collaboreranno con noi.
Piano B vuol dire bypass, acquedotti nuovi, denari dei cittadini, che però poi ricadono sulle tasche dei cittadini e di tutti. Questa è una situazione drammatica. Io mi sarei aspettato un tavolo di emergenza per il golfo dianese, tecnico operativo, che potesse intervenire immediatamente.
Le sfilate le abbiamo fatte, i nastri li abbiamo tagliati, tappeti rossi ne abbiamo messi, però sui problemi evidenti qualcuno non si muove.Io mi sarei aspettato un intervento immediato. Se noi oggi contattiamo Rivieracqua ci risponde che non è in grado di far le manutenzioni. Questo che cosa vuol dire? C’è anche un problema giuridico.
Io non lascio più neanche un giorno i cittadini di Villa Faraldi senza l’acqua, perchè non è giusto. Però spendo dei soldi che forse non dovrei spendere. Chi mi da le risposte?”
GIANPAOLO GIORDANO
“Io condivido perfettamente questo stato d’animo, perchè siamo in una situazione da terzo mondo. La gente ingiustamente si lamenta, non assolutamente a lamentarsi con quelli che sono sopra di noi, arrivano dai sindaci. Noi siamo l’ultima ruota del carro, dove ci prendiamo tutte le colpe.
Noi interveniamo a fare dei lavori anche se non abbiamo più soldi a capitolo, nei nostri capitoli non c’è più una lira. Non esistono scuse, non devono esistere, abbiamo passato tutto a Rivieracqua.
Io ho fatto pulire tutto il corridoio fognario che avrebbe dovuto pulire Rivieracqua, l’ho fatto pulire tutto. Ho recuperato dei soldi, non so come andrà a finire. Sto facendo un altro intervento sull’acquedotto perchè come dice il sindaco, Rivieracqua ti risponde che non ha uomini, forse al 99/100 è anche così, non hanno uomini.
Non si può gestire un golfo dianese con due operai. ma come si riesce ad anadre avanti? è una cosa impossibile.
Ieri c’è stata una rottura di un tubo, io questa mattina alle 6 ero nelle pompe a sostituire qualche operaio per far ripartire le pompe. Fortunatamente è andata bene, perchè con una vasca abbiamo retto sino alle 3 di notte. Uno però la mattina si sveglia e ha diritto che vuole l’acqua e io ero nelle pompe a fare un intervento che avrebbe dovuto fare Rivieracqua.
È una situazione che mi auspico, ma la vedo dura, incontri ne abbiamo fatti tantissimi, belle parole se ne sono dette tante, tante, tante, però poi quando c’è il momento di concludere non si conclude proprio niente.
Rimango sempre dell’idea, ho già detto e lo continuo a ripetere, blocchiamo l’Aurelia, blocchiamo l’Aurelia e vedremo poi cosa succede. È l’unica cosa. Sentiamo solo parole, ma fatti non ne arrivano.
VALERIO URSO
“I miei colleghi hanno palesato la loro abnegazione nel poter provare a risovlere il problema. Noi ci sottoponiamo a dei rischi oggi, nel contesto di Rivieracqua, sono estremamente pericolosi.
Andiamo a sostituirci a tutta una situazione di natura giuridica decisamente delicata. Sapete come funziona qua in italia con gente come noi? Che ci alziamo la mattina per siolvere i problemi e ci schiacciano e ci massacrano.
Io sono andato alla Corte dei Conti per questo tipo di situazione. Ditemi un atto tecnico giuridico che posso strutturare affichè mi possa creare meno problemi del genere.I Magistrati della Corte dei Conti erano in imbarazzo nel darmi le linee guida, non sapevano veramente cosa fare. Sanno che io farò qualunque tipo di atto, non farò fallire il paese, ci proverò sino alla fine. Però rischierò penalmente su queste cose, si tratta di sostituirmi ad una cosa del genere e finisco sicuramente in qualche procedimento penale.
Vi pare possibile che debba essere sottoposto a questo tipo di cose? Oggi si sono bruciati degli apparati, il temporale di ieri ha fatto saltare l’impianto più importante di adozione dell’acqua.
Sconfesso, non sono le reti tecnologiche di San Bartolomeo che sono vecchie, abbiamo un impianto idrico di distribuzione dell’acqua efficente, abbiamo l’adduzione che è un problema. Il tratto di pochi chilometri che va da Calata Cuneo a qua è quello che palesa tutte le rotture del nostro approvvigionamento idrico.
Ieri purtroppo un fulmine si è abbattuto dentro la cabina di regia tra l’adduzione principale e la nostra distribuzione e ha bruciato tutte le pompe. Volete pensare che una società come Rivieracqua che gestisce tutto il servizio idrico, non avesse una pompa di riserva? Purtroppo ci ritroviamo questo. Mi stanno comunicando che diventerà straordinario.
Andrò forse in Austria a prendere uan pompa che trovo oggi, altrimenti ci vogliono 3 settimane per la fornitura. Non so comne traguardare tre settimane. Vi pare psssibile? traguarderemo questo tipo di situazione.
Un tempo qualcuno in questo ufficio si è preoccupato di dirmi di non preoccuparmi, sono previste 9 autobotti di 90 mila litri. Quella vasca in questo momento serve 18 mila persone, sono 4.5 litri a testa. Con 4.5 litri a testa, sfido chiunque.
Non so più come rilanciare. Se domani apro le porte al Comune a governatori regionali, assessori regionali, a chiunque si voglia mettere qua a risolvere la questione. Ci diano l’opportunità di usare i nostri soldi, ma non per fare campi da calcio, ma per risolvere questi problemi. È un’emergenza.
Che se ne facciano carico il Prefetto, la Regione Liguria apra i cordoni della borsa, di soldi che sono dei Comuni e noi ci risolviamo autonomamente il nostro problema.
Abbiamo bisogno che ci diano l’acqua. Voglio tranquillizzare i cittadini di San Bartolomeo e i tutto il golfo dianese, non siamo noi i responsabili. Siamo i primi però sul campo a provare a dare delle risposte.
Vi chiediamo di stare dalla nostra parte, dateci una mano tutti insieme a risolvere questa situazione.
4 giorni fa è successo che una pompa ha avuto un relè che anzichè spingerla la spingeva al contrario, ieri c’è sato un fulmine che le ha fatte bruciare in modo irreparabile, tutte quante le pompe. Ma non è il problema di ieri , il problema ormai è sotto gli occhi di tutti.
L’AMAT ieri ha scritto che aveva unn problema sulla sua conduttura , tra Diano Marina e San Bartolomeo. Noi purtroppo dobbiamo traguardare che ogni giorno c’è una situazione che crea mancato approvvigionamento idrico sul territorio del golfo dianese.
Non è possibile sancire una zona perchè poi quando va in improvimento idrico Pairola, cerchiamo con delle manovre di traguardare il minimo, ma di fatto creiamo una situazione che a macchia di leopardo coinvolge tutto il territorio. È inutile, andate a vedere anche i giardini pubblici, si stanno seccando tutti. È chiaro che abbiamo già chiuso l’approvvigionamento idrico dei giardini.
Può semnbrare secondario, ma regalare anche a chi viene ospite dei giaridni oppure che diventano delle terre abbandonate è brutto anche quello.
Sono solamente degli interventi che servono per traguardare qualche ora, abbiamo la necessità di interventi strutturali definitivi.