Due nuove palestre per “mandare in pensione” la palestra Maggi, sostituirla con un parcheggio e risolvere l’annoso problema della carenza di posti auto al Parasio. Questo il progetto lanciato questa mattina dal Sindaco di Imperia Claudio Scajola a margine della conferenza stampa convocata per salutare le due veliste imperiesi in partenza per i campionati mondiali di Newport.
Il progetto
L’idea è ancora in fase embrionale e proprio in questi giorni l’assessore allo Sport Simone Vassallo sta lavorando per verificare, di concerto con gli uffici Urbanisti e Lavori Pubblici, la fattibilità del progetto.
Le due palestre sorgerebbero nell’area adiacente all’eliporto. Un’area che, sul fronte mare, come previsto dal piano regolare del parco urbano, è stata individuata per ospitare il Circolo Velico dell’Imperia Yacht, con scalo per le imbarcazioni. Nella parte interna, però, ci sarebbe abbastanza spazio, secondo il Sindaco Scajola, per realizzare due palestre. Il tutto, ovviamente, con una variazione del piano regolare, passaggio quest’ultimo tutt’altro che agevole, anche se, come ben noto, sarà proprio l’attuale amministrazione a redigere il nuovo piano.
L’obietto è quello di realizzare due palestre così da poter demolire la palestra Maggi e sostituirla con un parcheggio in modo tale da risolvere il problema della carenza di posti auto al Parasio. Una soluzione che aveva ipotizzato anche l’amministrazione Capacci, poi sfumata per le modifiche della Soprintendenza al progetto di riqualificazione dell’ex Sairo.
Altri progetti – Sbocco a mare della piscina e sdemanializzazione dei capannoni a Borgo Prino
L’amministrazione Scajola sta lavorando anche ad altri due progetti. Uno riguarda la Piscina Cascione. Nei giorni scorsi il Sindaco ha incontrato i vertici della società giallorossa per discutere della possibilità di uno sbocco a mare dell’impianto natatorio di regione San Lazzaro.
Un secondo progetto, invece, riguarda il campo di atletica “Lagorio” di Borgo Prino. L’idea è quella di sdemanializzare gli adiacenti capannoni ad oggi ancora in capo al demanio militare, per poterli riutilizzare.
