23 Novembre 2024 18:12

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23 Novembre 2024 18:12

VENDITA AZIONI AUTOSTRADA DEI FIORI, ALTOLÀ DI “IMPERIA AL CENTRO”:”SCAJOLA HA FATTO UNA PERIZIA? LA LEGGE MADIA PREVEDE…”/IL CASO

In breve: La quota parte di pertinenza del Comune di Imperia per il suo 0,88% è pari ad euro 4.094.162 e quindi di per se’ superiore al prezzo di cessione proposto.

ABBO SCAJOLA

I consiglieri comunali Guido Abbo ed Edoardo Verda di Imperia al Centro intervengono in merito all’annunciata vendita, da parte del sindaco Claudio Scajola, delle azioni dell’autostrada dei fiori in capo al Comune di Imperia. 

“Il Sindaco Scajola ha annunciato in Consiglio la conclusione delle trattative avviate dal suo predecessore, per la vendita delle azioni Autostrada dei Fiori di proprietà del Comune.
Premesso che la dismissione delle azioni AdF era già stata deliberata dalla precedente Amministrazione ed è doverosa, sia per ottemperanza alle normative sulle partecipazioni non strategiche sia per completare il processo di risanamento del bilancio del Comune, si esprime qualche perplessità sulle modalità e sui contenuti dell’accordo.
Il Sindaco ha espresso la massima soddisfazione per il prezzo spuntato di 5,30 euro ad azione, superiore sia al prezzo base dell’asta del 2015 di 5,12 euro, sia all’offerta fatta da SALT a dicembre scorso di euro 4,85, ed ha attribuito alle sue conoscenze e capacità personali l’aver spuntato una differenza che porterà nelle casse del Comune circa 3.779.000 euro, ovvero 320.000 in più rispetto all’offerta di dicembre.

Peccato che ometta di dire due cose fondamentali: la prima è che il Decreto Madia (D. Lgs 175/2016) ha attribuito ai Comuni un fortissimo potere contrattuale, prevedendo che in mancanza di acquirenti delle azioni il Comune può esercitare il recesso dalla società, chiedendo la liquidazione della quota ai sensi dell’art. 2437-ter del codice civile (ovvero” tenuto conto della consistenza patrimoniale della società e delle sue prospettive reddituali”). La seconda è che il Sindaco Capacci, proprio per questo motivo, non aveva accettato l’offerta di SALT a 4,85 euro del dicembre scorso, ma aveva risposto (lett. protocollo 6070/2018 del 01.02.2018) dicendo che l’offerta era troppo bassa e chiedendo di riformulare un’offerta che seguisse i criteri sopra indicati; in caso contrario ovviamente il Comune avrebbe dovuto procedere alla liquidazione della quota, se più favorevole rispetto all’offerta di acquisto.

E’ necessario pertanto interrogarsi se il prezzo di 5,30 euro ad azione sia congruo rispetto alle disposizioni del Decreto Madia; esaminando il bilancio AdF al 31/12/2017 (segue stralcio Patrimonio Netto), a prima vista pare proprio che non lo sia.

Il Patrimonio Netto della Società (la “consistenza patrimoniale” sopra citata) è pari ad euro 466.460.484 e la quota parte di pertinenza del Comune di Imperia per il suo 0,88% è pari ad euro 4.094.162 e quindi di per se’ superiore al prezzo di cessione proposto.

Per quanto riguarda la seconda componente di calcolo  del prezzo di liquidazione (le “prospettive reddituali”), AdF ha inanellato ottime performances, sempre in crescita: anno 2014 euro 26,7 mln, anno 2015 euro 29,2 mln, anno 2016 35,5 mln e anno 2017 euro 44,8 milioni di euro. Come “prospettive reddituali”, anche considerando soltanto il quadriennio 2018-2021, è facilmente intuibile che AdF produrrà redditi per una cifra compresa fra i 120 ed i 180 milioni di  euro di cui lo 0,88% è di pertinenza del Comune di Imperia, per una cifra complessiva compresa fra un milione e un milione e mezzo di euro.
Sulla base del Decreto Madia, il Comune di Imperia, se i calcoli sommari sopra esposti sono corretti, dovrebbe considerare irricevibile un’offerta che non sia pari ad almeno 5 / 5,5 milioni di euro; in mancanza, si dovrebbe procedere alla liquidazione della quota ai sensi delle norme sopra ricordate. 

E’ vero che le transazioni recenti delle azioni AdF si sono concluse a prezzi inferiori e quindi il valore di riferimento offerto dal mercato è più basso, ma si deve considerare l’aumento dell’utile negli ultimi anni e soprattutto il fatto che le altre amministrazioni, che hanno venduto le azioni negli anni scorsi, non avevano sul tavolo delle trattative la scure rappresentata dal Decreto Madia, che consente di utilizzare il recesso come forte strumento di pressione e come soluzione alternativa alla vendita.

Apprezziamo lo sforzo del Sindaco e la sua rapidità di esecuzione, a differenza dei tempi spesso troppo lunghi dell’amministrazione precedente negli ultimi periodi: l’amministrazione Scajola si sta caratterizzando per la velocità con cui adotta i provvedimenti, dalla riparazione degli orologi alle modifiche della viabilità. Tuttavia, in una questione così delicata come la vendita delle azioni AdF, crediamo che la fretta sia cattiva consigliera; ci chiediamo pertanto se il Sindaco abbia fatto eseguire perizie o relazioni che supportino la congruità del prezzo in relazione al Decreto Madia, in caso contrario lo esortiamo a farle fare prima di accettare l’offerta, per non rischiare di fare un grosso regalo ai soci AdF e un danno ai cittadini di Imperia”.

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