A due anni di distanza dall`atto vandalico che distrusse la lapide in memoria del comandante partigiano l’Avv. Vittorio Bartolomeo Acquarone, ubicata presso i giardini di Largo Ghiglia, questa mattina, alla presenza del nipote, del Presidente della Provincia Fabio Natta, del partigiano Neri Valcado, del presidente provinciale dell`Anpi Ugo Mela, dell’assessore alla cultura del comune di Imperia Marcella Roggero, è stata posizionata una nuova lapide all’interno di uno dei due parchi giochi. Presenti anche esponenti della Prefettura, della Polizia di Stato e della società civile oltre che alcuni partigiani.
La lapide era stata installata nell’aprile del 2008, poi nel luglio del 2016 fu distrutta da alcuni vandali.
“Questa non è la posa di una lapide, – ha detto Ugo Mela dell’Anpi – è il riposizionamento di una lapide che era stata messa dalla famiglia dell’avv. Acquarone e che stupidi vandali hanno irrimediabilmente danneggiato, non si capisce se per mero vandalismo o se dietro c’è una qualche deriva ideologica ma questo è ininfluente. All’interno dell’Anpi abbiamo detto che bisognava ufficializzare questo evento perché non deve passare sotto traccia, si si deve dimenticare quello che hanno fatto a un simbolo della resistenza e di conseguenza abbiamo ritenuto di dover fare questa piccola manifestazione. Vittorio Bartolomeo Acquarone è stato uno stretto collaboratore di Silvio Bonfante, Cion. Vittorio Acquarone, una figura notevole, di spessore, e l’8 settembre fece la scelta giusta, di quelli che andavano incontro a fame, a fatiche, a freddo ma soprattutto a coloro che hanno messo a repentaglio la loro vita”.
Il presidente dell’Anpi Provinciale Ugo Mela
Il ricordo del partigiano Neri Valcado
L’assessore alla cultura del comune di Imperia Marcella Roggero
Il presidente dell’istituto storico della Resistenza Giuseppe Rainisio
Il presidente della Provincia Fabio Natta
La scoperta della lapide
LA STORIA DI VITTORIO BARTOLOMEO ACQUARONE
Vittorio Bartolomeo Acquarone, partigiano, amico fraterno di Felice Cascione, ne prese il posto, dopo la sua morte, al comando della IIª Divisione Garibaldi. Acquarone guidò i suoi partigiani sino al 27 gennaio 1944, quando lasciò il comando al quasi omonimo Vittorio Acquarone, conosciuto tra gli uomini della Resistenza col nome di battaglia di “Marino”. Vittorio Bartolomeo Acquarone continuò nella lotta sino alla Liberazione, quando fu nominato dal CLN vice prefetto di Imperia.
Mantenne l’incarico per soli tre mesi per darsi, dopo la laurea, all’attività di imprenditore edile, che svolse tra Imperia e Genova, lavorando alla ricostruzione dei moli e alla bonifica delle spiagge della riviera ligure. Questa sua attività non gli impedì però di impegnarsi nell’Istituto Storico della Resistenza in Liguria, del quale è stato uno dei soci fondatori.
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