23 Novembre 2024 14:56

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23 Novembre 2024 14:56

WEAREFORBEAT SUMMER SUNBEAM 2018: RAFFICA DI CONTROLLI DELLE FORZE DELL’ORDINE A CIAN ZERBO, È POLEMICA. “IL NOSTRO EVENTO FATTO PASSARE PER UN RAVE PARTY”/IL CASO

In breve: "Tre mesi di fatiche e di lavoro buttati nel cesso. La nostra manifestazione è stata fatta passare come un Rave Party". Esplode la rabbia dell'associazione We Are For Beat che, sabato scorso, ha organizzato a Cian Zerbo...

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“Tre mesi di fatiche e di lavoro buttati nel cesso. La nostra manifestazione è stata fatta passare come un Rave Party”. Esplode la rabbia dell’associazione WeAre ForBeat che, sabato scorso, ha organizzato a Cian Zerbo (Vasia, nell’entroterra di Imperia) il festival di arti visive e musica elettronica “WeAreForBeat Summer Sunbeam 2018”.

In particolare, l’associazione lamenta i controlli a tappeto da parte delle forze dell’ordine e, con un post sulla propria pagina Facebook, ha invitato tutti coloro che erano presenti all’evento a presentare le proprie testimonianze.

Il post sulla pagina facebook

“Hey Beaters! Ringraziamo i 117 valorosi che sono riusciti a salire al WeAre ForBeat Summer Sunbeam 2018 at Prato di Cian Zerbo (Im). Nonostante il progetto presentato, i permessi e le autorizzazioni in piena regola, la nostra manifestazione è stata fatta passare come un ‘Rave Party’ invece che per un progetto serio per una riqualificazione di un’area in abbandono.

Massacrato dal servizio di ordine pubblico disposto dalla questura. Abbiamo richiesto la chiusura della strada provinciale 93 per evitare problematiche a livello di traffico, ma questo,è stato utilizzato dalle forze dell’ordine per istituire un posto di blocco massivo dalle 21 alle 00.30 che ha creato traffico e preoccupazione da parte degli avventori.

Abbiamo chiesto un incontro con il Prefetto per capire che cosa possa essere successo e del perchè di tutto questo dispiegamento di forze pubbliche per un evento dichiarato di 500 persone. Avremmo bisogno di raccogliere le vostre testimonianze per presentarle nelle sedi opportune. Ci hanno permesso di fare l’evento ma non ci hanno permesso di farlo andare come volevamo e tutto ciò è inaccettabile. Tre mesi di fatiche e di lavoro buttati nel cesso. Scriveteci in posta privata per raccontarci che cosa avete vissuto…”.

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