2 Novembre 2024 22:19

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IMPERIA: STOP ALLE FAKE NEWS, L’APPELLO DELL’ORDINE DEI MEDICI. “IL 28% DEGLI ITALIANI CERCA INFORMAZIONI SUL WEB, MA NON SEMPRE È AFFIDABILE”/FOTO E VIDEO

In breve: Presenti oggi a Imperia per la promozione della campagna il dottor Francesco Alberti, presidente dell'Ordine dei Medici di Imperia, Giovanni Bruno, direttore del presidio unico ospedaliero Asl Imperiese, Costanza Pireri, assessore del Comune di Sanremo e il dott. Pier Francesco Brozzi, Asl 1 Imperiese.

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“Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”, “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”, “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio. Sono alcuni degli epitaffi che, sovrastati da una croce, campeggiano su altrettante lapidi nella campagna shock ‘Una bufala ci seppellirà?’ lanciata dalla Fnomceo per combattere le bufale in tema di salute, soprattutto quelle che si diffondono tramite la rete.            

Presenti oggi a Imperia per la promozione della campagna il dottor Francesco Alberti, presidente dell’Ordine dei Medici di Imperia, Giovanni Bruno, direttore del presidio unico ospedaliero Asl Imperiese, Costanza Pireri, assessore del Comune di Sanremo e il dott. Pier Francesco Brozzi, Asl 1 Imperiese.

 
“Diffidate delle bufale sul web. Chiedete sempre al medico” è l’invito che la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici ha ideato e messo a disposizione degli Ordini provinciali per la pianificazione in affissione sul territorio e sulla stampa locale. A oggi sono già più di sessanta gli Ordini che hanno aderito.

La campagna – presentata il 10 maggio a Roma –  intende sensibilizzare l’opinione pubblica e combattere il fenomeno della diffusione delle fake news sulla salute tramite la rete. Un fenomeno preoccupante e in crescita, che mette a repentaglio la salute dei cittadini.

Secondo la Ricerca Censis Assosalute 2017 sono infatti 15 milioni gli italiani che, in caso di piccoli disturbi, cercano informazioni sul web. Un atteggiamento pericoloso che è sempre più diffuso tra i giovani: il 36,9% dei millennials usa autonomamente il web per trovare informazioni su come curare i piccoli disturbi.

Nel nostro paese ammontano a 8,8 milioni ogni anno le vittime di fake news in materia di salute, mentre sono 3,5 milioni i genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate in rete.

Le fonti di informazione sul web non sempre sono autorevoli: nel 17% dei casi si tratta di siti web generici sulla salute, nel 2,4% di social network e solo nel 6% si tratta di siti istituzionali.

I canali web pesano sempre di più come punto di riferimento per l’informazione in materia di salute: il medico di medicina generale è la fonte nel 53,5% dei casi, il farmacista nel 32,2%. Seguono a breve distanza i canali web (28,4%).
I dati rilevano un bisogno reale: il 69% degli italiani vorrebbe trovare sui siti web e sui social network informazioni certificate sulle piccole patologie e sui farmaci.

Anche per questo motivo da tre mesi è attivo il portale FNOMCeO Dottoremaeveroche che intende essere un punto di riferimento per i cittadini, offrendo informazioni certificate da un ampio comitato scientifico e smontando così le fake news che girano in rete.

Giovanni Bruno

“Il problema oggi è che la diffusione di fake news, quindi notizie senza fondamento, non verificate e non verificabili, ha creato problemi nell’ambito della prevenzione e della vaccinazione, riguardano tanti argomenti.

L’iniziativa dell’ordine dei medici è lodevole perché tende a rimettere al centro la figura del medico e di chi può rispondere a questi bisogni in maniera appropriata. La medicina si basa sull’evidenza e criteri rigidi. La fake news si mette in mezzo a questi criteri di rigorosità scientifica e disorienta i cittadini. Noi rispondiamo con un servizio di prevenzione che informa ed è disponibile a dare tutte le informazioni necessarie. Io dirigo il presidio unico Asl 1 e attraverso il medico competente teniamo a informare e acquisire una serie di dati che possono far sì che anche i lavoratori del servizio sanitario possono essere messi in condizioni di fare i vaccini in età adulta. Siamo impegnati anche sul fronte della vaccinazione anti influenzale nel periodo invernale.

Non entro nel merito delle opinioni o orientamenti politici. La medicina si fonda su evidenze chiunque è disponibile a un confronto su evidenze scientifiche è il benvenuto. Mi preoccupo di non confondere i cittadini con false speranze o con prospettive diverse da quelle valicate da studi scientifici nazionali e internazionali”.

Francesco Alberti

“Qui oggi noi parliamo di fake news non solo sulle vaccinazioni. Le fake news abbracciano in campo medico tanti altri tipi di patologia, che non sono assolutamente a riguardo solo delle vaccinazioni.

Questa nostra iniziativa è partita da lontano, da Roma, dalla federazione italiana dell’ordine dei Medici, che il 24 di maggio ha tenuto una conferenza proprio per segnalare quelli che sono i problemi riguardo all’autoterapia, che certi pazienti praticano quotidianamente girando su internet e recependo informazioni del tutto errate e dannose.

A livello locale la abbiamo voluta perchè la nostra Provincia, seppur piccola, ha la necessità. Come medici noi dobbiamo essere sentiti dalla popolazione, dobbiamo trasmettere il nostro ‘sapere’. I cittadini devono sapere che il medico è la figura di riferimento per la loro cura e per la loro salute.

La conferenza di oggi è estremamente importante per l’ordine dei medici, non dimentichiamo che l’articolo 1 del codice deontologico riguarda la salute del cittadino.

Il codice deontologico non è un codice esclusivo per il medico, è un codice di comportamento del medico , ma nei confronti della salute del cittadino. Ecco perchè l’ordine dei medici esce allo scoperto proprio in prima persona come ente sussidiario dello stato, a tutela dei cittadini.

Anche sulle vaccinazioni si è costruito tutto un non sapere e che ha portato certamente a delle situazioni di estremo conflitto, di estremo imbarazzo fra quella che è la componente medica e l’utente.

Noi vogliamo fare chiarezza, l’ordine dei medici non fa politica, è apolitico, ma vuole far chiarezza su quelli che sono i dati scientifici della letteratura e non su invenzioni che sono assolutamente negative per i cittadini. Questo è il messaggio che noi oggi vorremmo dare”.

Costanza Pireri

“Sono qui in rappresentanza dell’Asl 1 imperiese e anche della conferenza dei sindaci per il sindaco Alberto Brichieri. La conferenza dei sindaci si occupa della sanità e dell’interfaccia tra le amministrazioni e la sanità pubblica, quindi è attenta a questi problemi. Posso testimoniare personalmente quante false verità ci sono in campo oncologico, di alternative alla chemioterapia. Dobbiamo passare le giuste informazioni”.

Pier Francesco Brozzi

“Il vaccino è uno strumento di prevenzione. La prevenzione si fa sui soggetti sani, si vaccinano i soggetti sani. Questo sembra una cosa banale, ma non è banale.

Mentre su un soggetto malato c’è un atteggiamento psicologico di accettazione di tutto ciò che viene proposto come intervento terapeutico e di cura, nel soggetto sano viene visto con un po’ più di sospetto. Sto bene , perchè mai dovrò fare questi vaccini.

Qui c’è un grosso problema di cultura della prevenzione che deve essere impostato. Quanto più un vaccino è efficacie e funziona bene, tanto più tende ad essere sottovalutato nel tempo.

Un vaccino che funziona bene comporta una riduzione drastica, se non addirittura in alcuni casi all’eliminazione della malattia. Questo poi porta a sottovalutare la malattia stessa e l’importanza della vaccinazione.

Un esempio che abbiamo nella pratica quotidiana è un genitore che dice ‘perchè devo vaccinare il bambino contro la Poliomielite? che non si vede più e non ce la abbiamo più’. Questo è un altro errore culturale molto importante.

Come si è visto, le malattie che non sono completamente radicate come la vaccinazione antivaiolosa, non si fa più. Questo perchè grazie alla vaccinazione si è arrivati all’eradicazione della malattia.

La malattia vaiolo non esiste più. Ormai il virus del vaiolo esiste solo in alcuni laboratori, dove assolutamente è molto protetto. Questo ci consente di non vaccinarci più, perchè non è più necessario.

Per altre malattie invece, questo successo dell’eradicazione non lo abbiamo ancora raggiunto un esempio appunto è la Polio. La Polio esiste ancora in alcuni paesi e da parte nostra sottovalutare questo problema , dire ‘ non ci vacciniamo più , tanto da noi la malattia non c’è ‘, sarebbe un grandissimo errore. Vorrebbe dire ricreare una grossa sacca di soggetti recettivi da noi e quindi creare le condizioni e i presupposti per cui la malattia si possa ripresentare.

È quello che è successo con alcune malattie, per esempio la difterite. Chi oggi parla più di difterite? sembra una cosa quasi preistorica. In realtà no, perchè la difterite si è ripresentata in alcuni paesi dell’est, grazie all’abbandono della vaccinazione. Abbiamo anche dei casi in Venezuela, in Sud America, legati probabilmente a un problema di scarse diffusione delle vaccinazioni.

Per quanto riguarda la correlazione tra vaccino e morbillo, una volta lanciata la pietra nello stagno è molto difficile rimediare all’errore. Anche se è stata confutata ampiamente, una notizia che fa paura è difficile da sradicare. Uno dei fattori che contribuisce è il fatto che l’autismo spesso viene diagnosticato nella stessa fascia di età in cui ci si vaccina.

Per quanto riguarda il morbillo, da pochi casi che c’erano, nel 2017 siamo arrivati a 5 mila casi in Italia, a causa del drastico calo di vaccinazioni. Essendo la mortalità di circa 1 su mille, ci sono stati 5 decessi, uno purtroppo nella nostra Asl”.

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