“Sono completamente estraneo rispetto alle accuse che mi verrebbero mosse dalla Procura di Genova, al momento comunque non ho ricevuto nessuna comunicazione di garanzia, sono sereno“. Parole di Maurizio Rittore, 34 anni, di Imperia balzato agli onori delle cronache relativamente all’inchiesta che ha portato all’arresto di 6 persone accusate di aver preso parte al conflitto in Ucraina a fianco delle forze filorusse dal 2014 a oggi, reclutati da un’organizzazione in contatto con gli skinhead liguri.
Rittore, secondo gli inquirenti, avrebbe partecipato, insieme al genovese Renato Zedde (ritenuto dalla Procura il mandante delle scritte ad opera di alcuni giovani inneggiati all’ex comandante nazista delle SS Priebke) ad alcune conferenze e incontri finalizzati al reclutamento di mercenari per i combattimenti in Ucraina al fianco dell‘esercito filorusso. Il 34enne imperiese risulta essere indagato per le ipotesi di reato di istigazione all’odio e alla discriminazione razziale.
“Non sono razzista, respingo questa accusa al mittente, faccio parte di un’associazione culturale che aiuta le famiglie italiane in difficoltà tramite raccolte di generi alimentari e attività ricreative. Reclutamento di mercenari per andare a combattere a Donbass, al confine tra la Russia e l’Ucraina? Non scherziamo, uno può avere una posizione sulla politica internazionale e sul conflitto in corso ma ce ne passa dal reclutare mercenari. Ho un’attività, molti mi conoscono e sanno come la penso e non ho nulla da nascondere”.