Si è concluso ieri il giallo dell’incendio della pizzeria “I Nomadi 2” di Pontedassio, andata a fuoco lo scorso 28 febbraio, insieme a un intero palazzo. Gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti insieme ai Vigili del Fuoco la notte dell’incendio, avevano da subito prospettato l’ipotesi di un incendio doloso.
Le dichiarazioni del proprietario della pizzeria Vincenzo Pinna a seguito degli eventi
All’epoca dei fatti il pizzaiolo del locale, Vincenzo Pinna, classe 68, che abitava in un appartamento nello stesso stabile, distrutto anch’esso dalle fiamme, dichiarava alla stampa e alla Polizia la sua disperazione per la perdita subita.
Il 50enne venne intervistato anche da un inviato di ImperiaPost nei momenti immediatamente successivi al disastro e in quell’occasione dichiarò di essere devastato per aver perso tutto e di essere stato “fortuitamente” fuori casa al momento dei fatti.
Le indagini della Polizia
Ebbene l’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Imperia ha integralmente sconfessato l’alibi fornito dall’uomo che aveva affermato di essere, al momento dell’evento delittuoso, in località distante alcuni chilometri, dimostrando invece la sua presenza nei pressi nel luogo del commesso reato nei minuti immediatamente precedenti e successivi all’incendio.
Fondamentali sono stati i rilievi della Polizia Scientifica e l’importante attività di ricostruzione minuziosa effettuata dalla Squadra Mobile attraverso acquisizioni e indagini tecniche visionando decine di impianti di videosorveglianza pubblici e privati, ricostruendo il percorso fatto dal piromane prima di appiccare l’incendio.
A fronte di questo quadro indiziario, il Pubblico Ministero della Procura di Imperia ha chiesto e ottenuto dal Giudice l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita ieri sera dal personale della Questura di Imperia a carico del Pinna per il reato di incendio doloso.