“Io non ho fatto niente”. Ha negato ogni addebito, questa mattina, in Tribunale, Vincenzo Pinna, 50 anni, arrestato dalla Squadra Mobile nei giorni scorsi perché accusato di aver appiccato l’incendio che, nel 28 febbraio 2018, devastò un intero palazzo in via Torino a Pontedassio. Le fiamme partirono dal dehor della pizzeria “I Nomadi” di proprietà proprio di Pinna. Secondo gli inquirenti fu proprio il 50enne ad appiccare il fuoco al proprio locale.
Oggi l’interrogatorio davanti al giudice
Ad incastrare Pinna, difeso dall’avvocato Sandro Lombardi, le immagini delle telecamere. Il racconto del 50enne, non troverebbe conferme per quanto concerne gli orari e le modalità di passaggio dell’auto.
Pinna, infatti, sin dai momenti immediatamente successivi all’incendio, ha raccontato di essere arrivato sul luogo del rogo solo in un secondo momento in quanto fuori Pontedassio quella sera. Dalle immagini delle telecamere, però, gli inquirenti hanno estrapolato dei fotogrammi in cui si vede chiaramente l’auto di Pinna transitare nei pressi della pizzeria (in una strada laterale) nei minuti immediatamente precedenti all’incendio.
Questa mattina in Tribunale, davanti al giudice Anna Bonsignorio, Pinna ha raccontato di essere transitato in auto nei pressi della pizzeria per raggiungere il proprio magazzino, ubicato a poche centinaia di metri dal locale, e di essersi poi recato alla Bennet per fare benzina, dove sarebbe stato raggiunto dalla telefonata di allarme incendio.
Confermati gli arresti domiciliari
Il giudice Anna Bonsignorio, al termine dell’interrogatorio, durato circa 45 minuti, ha confermato per Pinna gli arresti domiciliari.