“Perché in via Cascione possono entrare i mezzi del carico e scarico e non le auto dei disabili per lasciare una persona con difficoltà motorie e uscire subito?”. È questa la domanda che pone Valeria Lorenzi, imperiese, da 3 anni costretta su una sedia a rotelle, dopo che le è stato negato il permesso di accedere alla Ztl di via Cascione per un breve periodo di tempo.
Per sensibilizzare la cittadinanza e l’amministrazione sull’argomento, Valeria ha contattato la redazione di ImperiaPost raccontando l’episodio di cui è stata protagonista.
La segnalazione di Valeria
“Circa venti giorni fa mi sono dovuta recare non per divertimento nella ztl in via Cascione e, nonostante abbia chiesto ai vigili l’autorizzazione per raggiungere in macchina piazza Serra in modo da scendere in sicurezza e poi portare via la vettura, non mi è stato concesso. Questo nonostante il tagliando parcheggi che attesta la mia condizione.
Ho dovuto quindi parcheggiare in piazza Marconi, nello stallo per disabili fortunatamente libero e passare sullo stretto marciapiede di via san Maurizio. Sono dovuta anche scendere sulla strada perché non ci passava la carrozzina, percorrendo il tratto con ancora le ciappe, quindi con grande difficoltà.
L’umiliazione, perché di questo si tratta, è stata arrivare proprio in piazza Serra e vedere il furgone delle bibite che si parcheggiava e scaricava le merci per i bar vicini. Ovviamente non ho niente contro chi sta facendo il proprio lavoro, ma come si dà il permesso ai mezzi di carico e scarico, perché non si fa lo stesso per i disabili? Non è una vergogna che un disabile valga meno di una coca-cola?
La città di Imperia, specialmente Porto Maurizio, ha oggettivamente problemi di accessibilità, non è facile logisticamente. Su questo possiamo farci poco. Quello che si può fare, però, è eliminare le barriere architettoniche, cercare di agevolare la vita a chi ha difficoltà e ascoltare le istanze di chi frequenta la zona.
Non chiedo di poter parcheggiare, ma di poter essere accompagnata, scendere in sicurezza e far andare via l’auto.
Bisogna pensare alla sicurezza delle persone, specialmente di chi ha difficoltà. Capisco che non sia facile immedesimarsi, lo dico con cognizione di causa perché sono sulla sedia a rotelle solo da pochi anni e ora mi rendo conto di tante difficoltà in più, ma è necessario farlo per il bene dei cittadini.
Non è mio solito “mugugnare”, ma ho deciso di metterci la faccia per far riflettere l’amministrazione e sensibilizzare le persone sull’argomento”.