Il Comune di Imperia è pronto a dare un colpo di spugna agli atti di indirizzo della scorsa amministrazione sul fronte dalla raccolta rifiuti. In particolare, nel prossimo consiglio comunale, come si evince dai punti all’ordine del giorno della conferenza capigruppo, verranno portati in approvazione due atti di revoca, il primo relativo all’atto Interno del Consiglio Comunale n. 21 del 04 Aprile 2016 avente ad oggetto “Indirizzo politico per il futuro del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti” e il secondo relativo alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 48 del 28 Giugno 2017 avente ad oggetto “Esame ed approvazione del progetto relativo al Servizio di Igiene Ambientale del Comune di Imperia e modalità di conferimento dell’appalto”.
Di fatto, dunque, l’amministrazione Scajola conferma il proprio desiderio di non optare per una gestione del servizio in house, ma per l’affidamento del servizio a una società a capitale misto, come per altro annunciato in una recente riunione ai sindacati della Teknoservice. Linee guida diverse per un servizio che, per altro, verrà modificato, senza mettere in discussione il porta a porta, che resta il punto fermo, come ampiamente ribadito dal Sindaco Scajola in una recente riunione con i sindacati, vista la proposta di revoca del progetto approvato dalla precedente amministrazione.
A riguardo ImperiaPost ha contattato l’ex consigliere di Imperia Bene Comune Gianfranco Grosso principale promotore della mozione del 4 aprile 2016 che, approvata dal consiglio comunale, dava mandato al Sindaco e alla Giunta di “perseguire la costituzione di una società pubblica, anche in forma consortile, con i Comuni individuati all’interno dell’ambito territoriale, a cui affidare in house il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, dando immediatamente mandato agli organi tecnici del Comune di Imperia di individuare soluzioni percorribili”.
Ecco il testo della mozione del 4 aprile, prossima alla revoca
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta:
– ad esercitare celermente ogni azione politica e strategica necessaria a coinvolgere e traguardare entro il 2021 i Comuni del bacino di levante della nostra provincia verso la naturale aggregazione, al fine di adottare soluzioni organiche circa il futuro del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti;
– a perseguire la costituzione di una società pubblica, anche in forma consortile con i Comuni individuati all’interno dell’ambito territoriale, a cui affidare in house il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, dando immediatamente mandato agli organi tecnici del Comune di Imperia di individuare soluzioni percorribili;
– ad attivarsi in tempi strettissimi per progettare un sistema di raccolta “porta a porta spinto”, con cui perseguire gli obiettivi di legge e le percentuali obbligatorie di recupero e raccolta differenziata, con l’obiettivo di ridurre al massimo i tempi di proroga dell’affidamento a Tecnoservice e passare dalla fase emergenziale a quella programmatoria.
L’intervista a Gianfranco Grosso
Cosa pensa della proposta di revoca della vostra mozione sulla gestione pubblica del servizio di raccolta riifuti da parte dell’amministrazione Scajola?
” Credo sia la dimostrazione che non c’è intenzione di andare verso una società pubblica. La precedente amministrazione, con tutti i ritardi, aveva comunque avviato una strada chiara, verso la gestione pubblica, individuando in Amaie il soggetto gestore del servizio. Questo dietrofront dimostra che la nuova amministrazione non vuole andare in questa direzione. Il Sindaco ha dichiarato di voler prorogare per un altro anno, con ordinanza contingibile e urgente, il servizio a Teknoservice. Appena insediato poteva anche essere una scelta normale, ma ora è incomprensibile”.
Cosa non la convince dalla proroga?
“Che non solo c’è una proroga di un anno, già di per se discutibile, visto che dovrebbe essere un atto contingibile e urgente, straordinario, e non lo è, ma addirittura la si programma con una diversa strutturazione del servzio. Un atto, questo, che rischia di essere contrario ai principi del codice contratti. Una proroga non si può fare modificando il contratto in essere, se no si rischia un illecito amministrativo. Modificando il contratto, infatti, non è più una proroga, ma un nuovo affidamento”.
E’ preoccupato?
“Si, perché sembra si voglia cambiare tutto quello che era stato fatto dalla precedente amministrazione. Anche le cose buone. Non si va verso un miglioramento della questione rifiuti, a mio modo di vedere. Non si programma niente, non c’è un miglioramento. Il Comune continua a spendere soldi e a riempire la discarica di Collette Ozotto.
Non mi sembra che questa amministrazione abbia una visione a 360 gradi del problema rifiuti. Non si tratta solo di avere una città pulità. E’ un concetto più ampio, si deve andare oltre. Non so se il Sindaco Scajola sa cosa dice. Se conoscesse la normativa del piano regionale rifiuti forse non avrebbe fatto le dichiarazioni che ha fatto”
Prorogando per un anno il contratto a Teknoservice Scajola ha fatto peggio di Capacci. Ha ricacciato la palla in tribuna sul problema rifiuti. Spero che la minoranza in consiglio comunale si faccia sentire.
Non vedo malafede, vedo incompetenza. In tema di rifiuti Scajola sa che il bacino del Comune di Imperia è solo provvisorio? Dal 2020, in base al piano provinciale dei rifiuti, dovrà essere accorpato al bacino della Valle Impero e al bacino della Valle San Lorenzo. E allora io mi chiedo, che strategia c’è? Non si è studiata la materia a quanto pare. Il Comune di Imperia non si è confrontato una volta con gli uffici provinciali per capire norme e obiettivi”.
Lei cosa avrebbe fatto?
“Cosa costava al Comune di Imperia acquistare azioni le Amaie e gestire per qualche anno il servizio rifiuti in house in attesa di fare delle valutazioni definitive? Non capisco perché non sia stato fatto. Detto questo, però, la colpa più grande non è cosa non hanno fatto gli altri, ma cosa non abbiamo fatto noi, che oggi, in consiglio comunale, non ci siamo”.