23 Novembre 2024 22:17

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23 Novembre 2024 22:17

IMPERIA: UN MESE PER PARLARE CON L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI, L’EX CANDIDATA PRO-SCAJOLA:”NON SI VOLEVA UNA CITTÀ SOLIDALE E AIUTARE CHI È RIMASTO INDIETRO?”/ IL CASO

In breve: Lo scorso 3 agosto, ImperiaPost aveva raccontato della storia di Anna, 22 anni divorziata, madre di un bimbo con seri problemi di salute che si era appellata all'amministrazione senza ottenere alcuna risposta.

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Si presume che se mi rivolgo agli assistenti sociali sia per qualcosa di importante, per persone in difficoltà. Bene, ad Imperia per vedere l’assessore di un piccolo capoluogo di provincia bisogna aspettare fino al 18 settembre… e se chiedevo un appuntamento a Roma? Nel 2023?” È questa la lettera inviata, alcuni giorni fa, alla redazione di ImperiaPost da Alessandra Bianchimani (Defrancesco), candidata alle scorse elezioni comunali (raccolse 22 preferenze, ndr) nelle fila di “Area Aperta”, la lista fondata dal vice sindaco Giuseppe Fossati, a sostegno del candidato sindaco Claudio Scajola. La Bianchimani è conosciuta in città per la sua attività di supporto ai meno fortunati, poveri, anziani in difficoltà e disabili. 

“Non pensate che stiamo scherzando?  – prosegue la Bianchimani – Capisco tutto ma 5 minuti non credo non li abbia prima del 18 settembre, stiamo parlando di persone che vi hanno votato pur non credendoci (ed oggi mi tocca dirgli avevi ragione), che pagano le tasse ma sono in seria difficoltà, e tu mi dai un appuntamento tra un mese? No, non ci sto, mi spiace ma con l’assessore Fabrizio Risso non era così, c’era più disponibilità all’ascolto.
Mi rivolgo al sig. sindaco Claudio Scajola, che mi ha parlato per mesi di città solidale, al vice sindaco Giuseppe Fossati, che sempre corretto e disponibile voleva dare una mano a questi nostri concittadini rimasti indietro, che devo fare? Ho bisogno di parlare di questa difficile situazione, spero in un vostro riscontro onde evitare situazioni disdicevoli. Grazie.”

Lo scorso 3 agosto, ImperiaPost aveva raccontato della storia di Anna (nome di fantasia, ndr), 22 anni divorziata, madre di un bimbo con seri problemi di salute che si era appellata al sindaco Scajola, all’assessore ai servizi sociali Volpe e all’amministratore unico di A.R.T.E. Antonio Parolini senza ottenere alcuna risposta. Né la ragazza né la nostra redazione è stata contattata da chicchessia per avere maggiori informazioni sul caso e magari, magari eh, cercare di aiutare una madre in difficoltà.

Il racconto di Anna a ImperiaPost

“Mi trovo in una situazione molto difficile – racconta Anna a ImperiaPost – la preoccupazione nel non sapere qual’è il problema di salute di mio figlio è la cosa peggiore. I medici ci hanno parlato di leucemia, poi fortunatamente l’hanno esclusa ma ad oggi non sanno ancora cos’ha. Le spese mediche e di trasferta al Gaslini sono diventate insostenibili. 

Il comune? I servizi sociali una volta mi hanno dato 100 € e basta. Sono in graduatoria per una casa popolare ma chissà quanto dovrò ancora aspettare. La situazione in casa è sempre più difficile e non so fino a quando riusciremo ad andare avanti. Mi appello al sindaco Claudio Scajola, all’assessore Volpe e all’amministratore di A.R.T.E. Parolini affinché mi aiutino ad ottenere una casa dalla quale poter ripartire e vivere una vita normale insieme al mio bambino”. 

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