Prosegue a gran ritmo la campagna di scavo autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali nel sito archeologico pluristratificato del Santuario della Rovere (Mansio Romana forse da identificare con la località antica di “Lucus Bormani”) a San Bartolomeo al Mare.
Oltre all’attività di ricerca e di scavo per mettere in luce gli ambienti di periodo romano, è in atto un laboratorio di trattamento dei reperti recuperati.
Presenti alla conferenza stampa, il sindaco di San Bartolomeo al Mare, Valerio Urso, e la dott.ssa Elena Santoro. Il sindaco ha annunciato la volontà dell’amministrazione di proseguire nella valorizzazione del sito archeologico, anche in vista di una musealità collegata alla futura pista ciclabile.
Elena Santoro
“Quest’anno è iniziato uno scavo archeologico in regime di concessione di ricerca che è stato richiesto dal Comune al Ministero e che avrà validità di 3 anni.
Il Comune è concessionario di questo progetto di scavo, mentre la direzione scientifica del progetto è affidata alla professoressa Silvia Pallicchi.
Rispetto agli anni passati quest’anno è iniziata un’attività di scavo finalizzata alla compressione del grande complesso di periodo romano, ricordato come la Mansio del Lucus Bormani. Noi ci siamo dedicati allo scavo di alcune stratificazioni lasciate nell’ultima campagna di scavo che ha riguardato la struttura e che risale al 1988.
Questo ci permetterà di capire ancora meglio l’articolazione della struttura di periodo romano.
Lo scavo è iniziato in occasione proprio dei lavori di questo complesso scolastico e ha permesso di mettere in luce una serie di ambienti di periodo romano, in totale 6, articolate su un porticato e un piazzale scoperto.
Noi ci stiamo dedicando in particolar modo allo scavo di questo piazzale scoperto, per capire se ci siano altri ambienti speculari a quelli indagati nel ’77 , oppure la struttura comunque è già stata definita con gli scavi di quel periodo.
Contemporaneamente stiamo completando la campagna di pulizia di una parte del sito che ancora non era stata oggetto di interventi, che ci ha permesso in sostanza di poter documentare tutte quelle evidenze che in questo momento ci stanno permettendo di capire come fosse articolato il sito nelle sue varie fasi di vita.
È un’area questa che è interessata da più frequentazioni, da periodi molto antichi relativi all’età del bronzo e che erano stati già identificati nel corso della campagna di ricerca precedente , a una fase successiva inquadrabile nell’età del ferro, tra il 5°, 3°, 2° secolo A.C. e poi la grande fase di periodo romano con questa struttura posta lungo una delle vie di comunicazioni più importanti realizzata nel 13 A.c.
Qualche dato in più lo stiamo recuperando , tenendo conto del fatto che la struttura è rimasta esposta per 40 anni e le stratificazioni sono state oggetto a trasformazioni successive nel corso del tempo. Noi stiamo evidenziando al presenza di diverse fasi legate alla vita della Mansio.
Non possiamo anticipare nulla perchè a fine campagna noi dovremmo rielaborare tutti i dati post scavo, però sicuramente quello che sta venendo fuori è che la Mansio ha subito delle trasformazioni nel tempo e queste trasformazioni stiamo cercando di rintracciarle e ricostruirle.
Oltre allo scavo abbiamo attivato un laboratorio di trattamento di reperti. Tutti i materiali recuperati vengono lavati, siglati, schedati e studiata. L’attività di scavo è associato a una serie di attività che permettono di fare una lettura più completa dei dati recuperati”.
Valerio Urso
“Si è programmata questa campagna di scavi in modo propedeutico alla realizzazione della promozione sia del sito archeologico ma anche turistico di San Bartolomeo al Mare e della zona della Madonna della Rovere. Stiamo scommettendo su questo sito implementando anche la nostra attività di intrattenimento in questa realtà perché si pone sotto l’aspetto culturale a livelli assoluti.
La volontà dell’amministrazione è quella di promuovere e rilanciare questo sito con tutte le nostre energie sia amministrative che economiche. Stiamo valutando figure professionali adeguate per creare una futura musealità di questo sito, affinché possa legarsi nel breve tempo a una pista ciclopedonale che può riconoscere in questo sito una stazione del percorso dove fermarsi e poterla raggiungere turisticamente parlando.
Domani incontreremo architetti che potranno valutare le possibilità di sviluppo di questo sito. Contestualmente stiamo lavorando per la creazione della pista ciclopedonale che passa in adiacenza a questa realtà del sagrato della Madonna della Rovere. Abbiamo messo in campo cospicue risorse economiche, stiamo facendo ricerca di ulteriori fondi attraverso delle fondazioni importanti del settore e anche di imprenditori sensibili a queste iniziative. Speriamo nel 2019 di avere una programmazione più definita di questo ambizioso progetto”.
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