“La teknoservice ha lavorato in assenza di contratto fino al 11 agosto, data della firma dell’ordinanza”. È questo l’annuncio/denuncia del capogruppo del Movimento 5 Stelle Maria Nella Ponte nell’ambito della discussione del debito fuori bilancio che l’amministrazione Scajola ha posto in approvazione questo pomeriggio dinnanzi al consiglio comunale. L’ordinanza scadeva lo scorso 30 giugno 2018 e fino al 11 agosto, giorno in cui il sindaco Claudio Scajola ha firmato il nuovo affidamento a Teknoservice, avrebbe espletato il servizio senza un contratto di alcun tipo.
Nel suo intervento, il sindaco ha detto:“L’ordinanza prevede di raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata e contestualmente prevede una gara per l’affidamento del servizio. L’ordinanza prevede gli step delle date per garantire con certezza l’esito della gara, il giorno dopo della scadenza di questa ordinanza ci sarà il vincitore di gara che espleterà il servizio. Gara che avrà come termine il 2020. Abbiamo ereditato un contenzioso che era riuscito a maturare pretese di 2 milioni. È un capitolato di servizio di avanguardia con un occhio attento a città vicine tipo Sanremo e Alassio. Per garantire che così sarà abbiamo previsto controlli e servizi compreso due guardie ecologiche. Il periodo 1 luglio e 11 agosto la società sarà pagata alle condizioni precedenti”.
“La teknoservice – ha detto Maria Nella Ponte del M5S – ha lavorato in assenza di contratto fino al 11 agosto, data della firma dell’ordinanza. Gli uffici comunali interpellati avrebbero dovuto ammettere che il servizio era eseguito senza avere il titolo abilitativo. Se nei 40 giorni che gli operai hanno lavorato avessero avuto un infortunio? Ci vuole regolarità amministrativa. La delibera dovrà essere mandata alla Corte dei Conti. Non posso che ribadire il disappunto per essere stata trattata nel modo che ho espresso. Gli uffici hanno modo di informare, non è possibile dire che loro non sapessero dell’inesistenza dell’ordinanza. Non posso che essere contraria al debito fuori bilancio soprattutto per la maniera in cui è stato artificiosamente nascosto a tutto il consiglio comunale anche durante il consiglio del 30 di luglio, quando, alla voce di debiti fuori bilancio, non è stata integrata nessuna voce riguardo questo argomento”.
“Io in scienza e coscienza – replica il sindaco Scajola – non l’ho firmata, era la terza proroga che si faceva. Ho ritenuto di capire e ho ritenuto che potesse essere percorribile questa strada. L’obbligo di legge è il 65%, la raccolta attualmente non funziona. Non ho firmato l’ordinanza, ho studiato per una settimana. Ci siamo levati il contenzioso e le multe, il 28 febbraio si deve raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Perseguiamo l’obiettivo senza fermarsi senza cedere a minacce come quelle del consigliere Savioli che dice di mandare le cose in Procura. Siamo convinti di esserci mossi per il bene della città”.
“Noi siamo contrari – ha detto il capogruppo di Vinci Imperia Davide La Monica – mi sono confrontato con autorevoli colleghi, questa ordinanza è illegittima. Il sindaco dovrebbe avere dei rudimenti di giuridici visto che è laureato in giurisprudenza solo nei primi anni del 2000. Solo leggendo gli articoli è palese che l’ordinanza è viziata da eccesso di potere. Il sindaco affida un nuovo incarico, io credo che questo non si possa fare. Un’ordinanza contingibile e urgente esclusivamente per situazioni emergenziali per salute pubblica”.
Saluzzo Imperia di Tutti, contrario “L’ordinanza, anche se non firmata, ha fatto continuare il servizio alle stesse condizioni e allo stesso costo, ma il pagamento viene approvato dopo come debito fuori bilancio, approvato dai consiglieri. Quindi questo atto trasferisce la responsabilità sulle spalle di tutti i consiglieri”.
Fabrizio Risso – Pd, contrario “Si poteva evitare il debito di bilancio”.
Luca Lanteri – Progetto Imperia, contrario “Ci sono stati 60 giorni senza copertura di bilancio. Si poteva intervenire in modi diversi”.
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