“Mio fratello abita da anni in una casa di mia proprietà dichiarata inagibile, senz’acqua né luce, in condizioni disumane, ma nessuno interviene”. È questo il disperato racconto dell’imperiese Maria Patrizia Pugni, proprietaria della casa in questione, situata in via Nazionale.
Il fratello, un 61enne, vive da tempo in condizioni igienico-sanitarie insufficienti e ci sono pericoli per la stabilità dell’edificio stesso. Maria da quasi 4 anni sta cercando il supporto di assistenti sociali, polizia locale e Comune, nella speranza di trovare un’altra sistemazione al fratello, ma ancora nulla è cambiato.
La denuncia di Maria Patrizia Pugni
“Sono quasi 4 anni che tento di far uscire mio fratello dalla casa di mia proprietà in via Nazionale, dove abita in condizioni disumane insieme ad altre persone.
La casa, infatti, è completamente sommersa dalla spazzatura e, a causa del mancato pagamento delle bollette, è senza luce e senza acqua”.
L’inizio dei fatti
“Tutto è iniziato quando mio fratello aveva bisogno di una dimora. Io volevo aiutarlo e gli ho proposto di andare a vivere in quella casa per prendersi cura di nostro zio malato. Quando però lo zio è mancato, nel 2013, mio fratello è rimasto lì, sempre gratuitamente, perché non aveva altra scelta.
La condizione della casa
Il problema è che la casa, già pericolante, è diventata un rudere, piena di spazzatura e nel degrado più assoluto. Il soffitto della sala e della cucina è sorretto da dei puntelli di ferro e rischia di crollare. Insieme a lui sono andate ad abitarci altre persone, a quanto mi risulta dovrebbero essere la sua compagna e la madre della compagna. Quando ha iniziato a non pagare più le bollette io l’ho aiutato finchè ho potuto, ma poi, con 2 figli da crescere, non ce l’ho più fatta, e gli hanno staccato acqua e luce.
Tre anni e mezzo fa la casa è stata dichiarata inagibile, come attestato dal Comune di Imperia a seguito del sopralluogo del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl. Mio fratello sarebbe dovuto uscire, ma nessuno ha fatto rispettare le disposizioni, nonostante le ordinanze di sgombero.
Un’altra ordinanza di sgombero è stata emessa nel giugno del 2018, quando la polizia locale è intervenuta a seguito di una segnalazione della possibile presenza di armi. Arrivati nella proprietà, gli agenti avevano constatato ancora una volta la condizione disumana in cui si trovava la casa. Nuovamente, però, l’ordinanza non è stata eseguita.
L’appello alle istituzioni
La situazione è quindi davvero critica e io sono arrivata al limite. Non dormo la notte e ci sto rimettendo la salute. Il colmo l’ho raggiunto con la richiesta del pagamento dell’IMU da 1.300 euro, per la quale avevo chiesto almeno una riduzione data l’inagibilità.
Perché non vengono fatte eseguire le ordinanze di sgombero? E perché gli assistenti sociali non intervengono per trovare una sistemazione a mio fratello che ha bisogno di aiuto?
Ho partecipato a una riunione con la Polizia Locale e con gli assistenti sociali a maggio, ma nonostante le rassicurazioni, non è cambiato ancora nulla. Ultimamente ho chiesto un incontro con il nuovo Sindaco Claudio Scajola.
Per il bene di mio fratello vorrei che uscisse da quella casa e che gli fosse trovata una sistemazione. Se quella casa cederà davvero, lui rischia la vita e io la galera. Non si può fare finta di niente”.