“Obiettiva gravità dei fatti contestati al ricorrente”. Così i giudici del Tar Liguria nell’ordinanza con la quale hanno respinto il ricorso presentato dai legali del Prof. Federico Fontana contro il decreto con il quale il Rettore dell’Università degli Studi di Genova ha disposto la “Sospensione cautelare dal servizio” del docente universitario in quanto indagato per truffa e rivelazioni di segreti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati di Rivieracqua.
Il ricorso e la sentenza
A presentare ricorso con il provvedimento, datato 1 dicembre 2017, i legali del Prof. Federico Fontana, gli avvocati Marco Giannini e Pier Giorgio Pizzorni. L’Università di Genova, rappresentata e difesa dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, si è costituita in giudizio.
Nell’ordinanza con la quale i giudici hanno respinto il ricorso, si legge che “[…] i generici elementi allegati a sostegno dell’istanza cautelare non sono idonei a configurare il requisito del periculum in mora, a fronte dell’obiettiva gravità dei fatti contestati al ricorrente […]” e che “le dedotte censure di legittimità non sono assistite da immediata evidenza di fumus boni iuris, siccome inconferenti ad una determinazione che non ha natura disciplinare o sanzionatoria, ma di mera misura cautelare”.
Di fatto, dunque, resta in vigore la sospensione cautelare dal servizio per Federico Fontana che, lo ricordiamo, è professore Associato di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Genova.
Il punto sull’inchiesta
Il procuratore aggiunto Grazia Pradella e il sostituto procuratore Francesca Sussarellu hanno chiesto il rinvio a giudizio per gli 11 indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati di Rivieracqua.
Gli indagati e le accuse
Gli indagati sono Gabriele Saldo (ex direttore generale), Federico Fontana (presidente Commissione d’esame), Fabio Cassella (dipendente Rivieracqua, attualmente sospeso), Giorgio Negro (ex coordinatore amministrativo di Rivieracqua e ex membro della Commissione d’esame), Flavia Carli e il figlio Davide Carli, Gianluca Filippi, il padre Marco Filippi, Francesca Mangiapan, 55 anni, dirigente provinciale ai servizi istituzionali e sistema informativo, Claudio Balbi, 60 anni, ex direttore amministrativo dell’Asl 1 imperiese (oggi direttore del centro economico finanziario, economato e logistica dell’Asl 2 savonese) e Rosavio Bellasio, 72 anni, avvocato, ex assessore regionale (in quota DC, poi PDL e UDC) alla sanità e ai servizi sociali e ex direttore generale dell’Asl 2 savonese. Gli indagati sono accusati a vario titolo di truffa e rivelazione di segreti di ufficio.
La ricostruzione della Guardia di Finanza
L’inchiesta mira a far luce su presunte “anticipazioni” fatte trapelare dalle Commissioni esaminatrici circa gli argomenti oggetto delle prove di esame per i concorsi pubblici banditi dalla Rivieracqua.
Dall’analisi della copiosa documentazione cartacea ed informatica acquisita nel corso delle perquisizionieffettuate nel decorso mese di luglio dalle Fiamme Gialle Imperiesi, sarebbe emerso un quadro probatorio connotato da gravi indizi di colpevolezza.
In particolare sarebbe stato possibile accertare, anche attraverso numerosi pedinamenti, riscontri visivi e riprese fotografiche che il presidente della commissione esaminatrice, Federico Fontana, avrebbe fornito al direttore generale di Rivieracqua, Gabriele Saldo, le domande d’esame, successivamente consegnate ad un candidato, Fabio Cassella, risultato poi vincitore di uno dei concorsi.
Flavia Carli e il figlio Davide sono accusati di aver sostenuto la prova d’esame collegati l’uno con l’altro via telefono per ottenere suggerimenti sulle risposte, Marco Filippi di aver fatto pressioni per l’assunzione del figlio Gianluca (terzo nel concorso per esperto amministrativo), Claudio Balbi e Rosavio Bellasio di essersi attivatiper aiutare Flavia Carli a mettersi in contatto con Gabriele Saldo per avere informazioni in merito alle domande del concorso, Francesca Mangiapan di aver cercato di aiutare il figlio di un’amica che aveva passato la prova scritta e che avrebbe dovuto sostenere l’esame orale, chiedendo informazioni sulla prova orale all’ex segretario provinciale Giorgio Negro che, a sua volta, è accusato di aver ricevuto via mail le domande dal Prof. Fontana e di averle girate alla Mangiapan.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Alessandro Mager, Alessandro Moroni, Massimo Cassella e Carlo Fossati.
Le nuove prove
Nelle ultime settimane la Guardia di Finanza avrebbe acquisito nuove prove. Secondo quanto trapela, all’interno del computer di uno degli indagati, sarebbe stato trovato un file contente domande e risposte del concorso di Rivieracqua, in data antecedente all’esecuzione delle prove. Gli inquirenti avrebbero trovato traccia anche del mittente del file.
Un elemento considerato fondamentale dagli investigatori in quanto confermerebbe l’ipotesi accusatoria.