Timon Lepidus Trip e il “turismo lento”
L’obiettivo del progetto è quello di valutare se il nostro territorio possa essere meta di un “turismo lento”, come quello dei grandi cammini europei.
Con questo intento, dal 10 settembre al 15 settembre, partendo dalla frontiera con la Francia, attraversando parte della Via della Costa, la pista ciclabile e il sentiero Liguria fino a Cervo, per un totale di 60 km a piedi e 15 in bici, il gruppo di viaggiatori ha esplorato il nostro territorio valutandone le potenzialità nel settore del turismo a misura d’uomo.
L’intervista al team organizzativo
Come è andato questo viaggio di Timon?
“In 3 parole: soddisfacente, divertente, impegnativo. Infatti siamo riusciti a completare tutto il programma nell’ordine previsto, nonostante le alte temperature e una mezza giornata d’acqua. I bloggers hanno percorso a piedi (salvo un tratto in bici sulla Ciclabile) la costa e primo entroterra in quattro tappe. Durante il cammino ci siamo fermati sovente per brevi visite guidate o incontri con la cucina mediterranea, mentre alla sera ci siamo impegnati davvero con forchetta e coltello usufruendo di sincera ospitalità di aziende e privati cittadini. L’ultimo giorno abbiamo lavorato insieme a Pieve di Teco per ricevere feedback e suggerimenti, che abbiamo attentamente catalogato in questionari e interviste. Perdonateci se ricordiamo ancora che non si trattava di un blog tour promozionale, ma di comprendere se il nostro territorio possa sviluppare un turismo lento strutturato sul modello del cammino di Santiago o Via Francigena”.
Siamo curiosi di conoscere un pò di più i bloggers.
“Vengono un da 5 stati europei differenti e nonostante siano tutti identificabili come travel bloggers hanno caratteristiche e followers diversi. Qualcuno è più strettamente orientato al trekking, altri sconfinano anche nel lifestyle e cibo. Come nella vita coesistono persone più energiche, istintive, accanto a riflessive, razionali, così abbiamo composto il gruppo, anche se ovviamente è stato più impegnativo gestirne le dinamiche. Per nominarli tutti e 5: Marika è lombarda, Els è belga ma vive da anni in Nord Irlanda, Katarina abita a Stoccolma, Charles viene dal Galles e Inma dalla Galizia in Spagna. Compresi tra un’età minima di 27 fino a 63 anni. Per comunicare abbiamo usato l’inglese. Però, vogliamo anche citare le due studentesse imperiesi: Beatrice dell’Università del Turismo e Miriam impegnata nell’ Istituto Tecnico Turistico “Thomas Hanbury” con cui abbiamo siglato un progetto di alternanza scuola lavoro. Per chi desidera rivedere le tappe puo’ visitare la pagina Facebook di Elisa, blogger locale: Piccoli Grandi Viaggiatori”.
Ci avete già parlato del bando “economia e territorio” e degli Istituzionali; ma vi hanno supportato anche soggetti privati?
“La risposta della Riviera è stata una sincera sorpresa! Sono tanti e li citiamo in mero ordine geografico: Omnia Società Cooperativa – Ventimiglia; Alimentari da Maria – Ventimiglia Centro Storico; Giacomo Mannisi e Anna Blangetti di Sanremo Invisibile; Nolo Bici sulla Pista Ciclabile; Raffaella Asdente, guida turistica – Taggia; Bar Ristorante Globo – Taggia; Associazione Culturale Lingueglietta 1434; Franco Perri – Civezza; Ristorante La Piazzetta- Civezza; Fratelli Carli spa – Imperia; Famiglia Lanteri – Imperia; Azienda Agricola Cristina Armato – Lucinasco, CMP abbigliamento sportivo – Imperia; Confraternita di San Pietro – Imperia; Santuario della Rovere e trattoria da Everest – San Bartolomeo Mare – Circolo Fotografico Torria; Circolo Fotografico Riviera dei Fiori; Marcello Nan – Cervo; gli abitanti di Cervo, Blog Piccoli Grandi Viaggiatori – Imperia; Rosanna e Giampaola – Pieve di Teco; Fratelli Marchisio spa – Pieve di Teco”.
Bene, e adesso quale è il prossimo passo?
“Adesso è il momento di tirare le somme, partendo dal presupposto che l’esperienza è piaciuta a tutti e abbiamo positivi feedback verbali. Occorre analizzare bene tutti i questionari scritti, ascoltare le interviste, visionare foto e riprese per produrre il video, scrivere le relazioni un bel pò di lavoro. Siamo pieni di note e suggerimenti, perché le cose da migliorare sono molte, se vi fosse la volontà di strutturare un percorso permanente, fruibile senza guida, con servizi sempre efficienti. I servizi, a 360°, sono la variabile più importante, senza i quali anche il miglior punto panoramico non verrà visitato.
Programmare tappe da km e km prive di essi, solo per passare da un luogo storico (magari chiuso), appartiene forse ad un poetico passato. Ci auguriamo di non sbagliare nell’affermare che la maggior parte voglia camminare, fare brevi visite sul percorso, potersi ristorare, fermare e dormire, assecondando le proprie forze. Come avviene appunto sui principali cammini“.
Per avere un commento “a caldo”, in attesa delle valutazioni più ponderate, dopo questa esperienza secondo voi è possibile un turismo lento nella Riviera dei Fiori?
“Le basi ci sono, intese come luoghi piacevoli da visitare e possibilità di accoglienza. Sicuramente bisogna lavorarci su, con la volontà del territorio e delle amministrazioni. Per “vendere” al turista un sentiero piacevole, a tappe, sulla costa occorre cercare di ridurre al minimo l’asfalto e il traffico, che hanno rappresentato il punto più critico per i bloggers. Purtroppo siamo in un contesto altamente urbanizzato e non si possono fare i miracoli, tuttavia qualche soluzione puo’ essere proposta. Camminare sulla costa è importante per i servizi (banalmente una fontana, un bar, un bus), il clima più stabile tutto l’anno e i dislivelli ridotti“.