Un imperiese premiato al prestigioso Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea “SaturARTE 2018”. Stiamo parlando dell’artista Massimo Gilardi, disegnatore, pittore e scultore, che, grazie alla sua opera intitolata “Jolly il Matto“, è stato apprezzato e valorizzato dalla giuria.
L’intervista a Massimo Gilardi
Come mai ha deciso di partecipare a SaturArte?
“Partecipo già da diversi anni alle innumerevoli iniziative promosse dalli Associazione Culturale Satura, Palazzo Stella- Genova. Satura, con il suo Presidente Mario Napoli e i collaboratori portano avanti con sempre maggior successo la divulgazione e promozione dell’arte allargata a tutti i suoi confini di genere, permettendo, agli artisti invitati e selezionati, di mettersi in gioco, confrontarsi, sfidarsi, permettendo una visione culturale globale sia nazionale che internazionale, senza fare divisioni anacronistiche tra Italia e il resto del mondo, aprendo uno scenario che ha l’obiettivo di indagare la realtà artistica nazionale e l’incontro e coinvolgimento tra artisti emergenti (assumendo anche il ruolo di trampolino di lancio per il professionismo) e già affermati”.
Questo 23° concorso d’Arte Contemporanea “SaturARTE “2018, mi vede presente invitato e tra i premiati con un lavoro del 2018: “Jolly il Matto”, acrilico e alchidico su tela 120×80″.
Qual è stato il suo percorso nel mondo dell’arte?
“Il mio percorso artistico ha origini lontane, dalla tradizione famigliare, da mio padre che disegnava nei vari momenti di pausa dal l’impegno di lavoro, dallo zio che pure dipingeva, le sorelle maggiori gemelle rispettivamente una scultrice l’altra pittrice, autodidatte, da un mondo unito di grandi affetti e sentimenti oggi difficili a trovarsi. Ho frequentato il liceo artistico “Arturo Martini “di Savona diplomandomi nel 1975, e da allora con i segni del disegno, con i colori della pittura, con le forme della scultura, continuo ad esprimermi”.
Come descriverebbe la sua arte?
Per rispondere a questa domanda, mi affido alle parole del critico d’arte Mario De Micheli.
“Il disegno per Gilardi è il modo più diretto del suo comunicare, che prelude ad ogni sua altra opera e, a questo punto, devo anche dire che Gilardi è uno straordinario disegnatore. Sono disegni di figure femminili e virili tracciati sul foglio con immediatezza e spontaneità con un’analisi interiore di acuta riflessione, sottili e introspettivi, per lui disegnare è come respirare.
Nelle opere dipinte si capisce che Gilardi ama le scene dove i suoi personaggi sono protagonisti, recitano o tirano i fili di buffi burattini, le maschere, i personaggi delle sue rappresentazioni.
La maschera è dunque un’immagine che Gilardi ripete in tutti i suoi dipinti, come per assistere a una recita della nostra vicenda umana. Vi è qualcosa di più che avvolge ogni suo personaggio: è qualcosa che dà ad ognuna delle sue figure una sorta di sospeso interrogativo.
Ogni essere umano, egli pensa, declama un brano particolare durante la sua esistenza. Questo è il senso vero della sua pittura e delle sue immagini: è il suo modo di riflettere sulla nostra condizione”.
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