Alice Salvatore e Andrea Melis, del Movimento 5 Stelle Liguria replicano all’assessore alla sanità, Sonia Viale, in merito al futuro assetto organizzativo dei reparti di Gastroenterologia dell’ospedale di Sanremo e di Chirurgia vascolare dell’ospedale di Imperia.
La nota stampa del Movimento 5 Stelle
“Con una risposta a dir poco surreale l’assessore Viale delegittima l’attività istituzionale del nostro gruppo consiliare e la voce dell’intero territorio sanremese e imperiese, che negli ultimi giorni ha risposto in massa alla petizione per salvare i reparti di Gastroenterologia dell’ospedale di Sanremo e Chirurgia vascolare di Imperia.
Due autentiche eccellenze sanitarie che richiamano pazienti da fuori Provincia e da fuori Regione e che oggi rischiano di essere declassate da una delibera della Giunta regionale.
Nonostante 4mila firme raccolte in sole quattro mattinate sul territorio (e oltre 34mila raccolte online), l’assessore Viale si giustifica trincerandosi dietro l’opinione di un primario (che non ha i doveri organizzativi di un assessore alla Sanità) e un decreto, il Balduzzi, *che indica per ogni specialità la forbice di utenti di ogni bacino. Ciò non preclude che laddove necessario si possa derogare, soprattutto dove ci sono strutture sanitarie virtuose come nel caso di Gastroenterologia e Chirurgia vascolare.*
L’organizzazione sanitaria è e resta di stretta competenza regionale e fa capo all’assessore alla Sanità. Continuare a rimpallare ogni responsabilità sul Governo significa prendere in giro migliaia di cittadini.
Noi, come gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle, abbiamo richiesto i dati d’accesso e degli interventi per ciascuno dei reparti a struttura complessa in Liguria per fare una valutazione di merito in base all’efficienza di ciascun reparto. Una volta in possesso di questi dati, interpelleremo nuovamente Viale, e confidiamo che allora sarà difficile ignorare le legittime richieste del territorio. Nel frattempo chiediamo, anzi pretendiamo, delle scuse da parte dell’assessore per le parole e i toni utilizzati in aula. Non solo a noi ma nei confronti di migliaia di cittadini giustamente allarmati dalla possibile perdita di un patrimonio sanitario straordinario del territorio”.