25 Dicembre 2024 07:00

25 Dicembre 2024 07:00

BANDO PERIFERIE, PISTA CICLABILE IMPERIA. CLAUDIO SCAJOLA SFIDA IL GOVERNO E LANCIA IL “PIANO B”:”ESCALATION DI AZIONI FORTI PER RIAVERE IL FINANZIAMENTO”

In breve: Il sindaco di Imperia Claudio Scajola ha lanciato una sfida al Governo in merito all'incertezza dell'erogazione dei finanziamenti previsti dal "Bando Periferie", a causa del decreto "Milleproroghe".

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Ci sarà un’escalation di pressione forte al Governo per raggiungere l’obiettivo di farci ridare il maltolto”. È questa la sfida lanciata dal sindaco di Imperia Claudio Scajola, durante la conferenza di presentazione del progetto esecutivo “Green Line” della pista ciclabile,  in merito all’incertezza dell’erogazione dei finanziamenti previsti dal “Bando Periferie”, a causa del decreto “Milleproroghe”.

Contestualmente, il sindaco ha annunciato l’ideazione di un “piano B” nel caso in cui i fondi fossero stoppati o ridotti, che consiste nel valorizzare le ex stazioni e le altre aree dismesse delle Ferrovie dello Stato, per ricavarne le risorse necessarie utili per realizzare la pista ciclabile autonomamente.

Le dichiarazioni di Claudio Scajola

 

I finanziamenti

“Spesso si sente dire che l’Europa è cattiva, ma l’Europa ci dice un concetto fondamentale: i debiti si pagano. La posizione presa dal parlamento di spostare il finanziamento per i 96 capoluoghi di provincia su questo bando firmato, quindi un contratto tra due istituzioni, il Comune e la presidenza del Consiglio, se messo in discussione, significa che in questo paese tutto è possibile. 

Con gli altri comuni e sindaci faremo azioni forti. Non solo il mille proroghe dice di spostare di 2 anni i finanziamenti, ma il successivo incontro tra rappresentanti dei comuni e il presidente del consiglio ha chiuso l’incontro con l’accordo che la conferenza si sarebbe riunita ieri per sanare il vulnus. 

Cosa succederà? Non lo sa nessuno, tanto meno io. I comuni faranno azioni forti. Molti dei provvedimenti che lo Stato affronta devono avere il parere dalla conferenza unificata tra autonomie locali e governo centrale, da ieri le autonomie locali non parteciperanno più a nessun incontro con il governo, bloccheranno le attività, perché questa è la naturale conseguenza per il mancato aspetto degli accordi fatti a voci e una legge scritta. Si andrà avanti anche con altre iniziative attraverso azioni giudiziarie, qualunque aula non potrà che darci ragione.

Il nostro Comune ha proseguito nella progettazione senza badare quanto è successo, con l’allargamento illustrato. Continueremo le azioni con gli altri comuni d’Italia di pressione forte per  raggiungere l’obiettivo di farci ridare il maltolto. Credo che ci saranno altre azioni, fuori dalla legge, a cui ho già dato la mia adesione, ovvero quanto il Comune deve dare allo Stato non lo darà più. Ci sarà un’escalation forte a rischio, siamo pronti, per garantire che venga rispettato quanto deciso.

Il “piano B”

Dobbiamo pensare anche al piano B per il nostro piccolo territorio. Nei mesi scorsi è stata fatta un’intesa tra i comuni interessati all’area della ferrovia dismessa da San Lorenzo ad Andora, dove i comuni, la Regione e le Ferrovie dello Stato concordano insieme che passa ai comuni il sedime ferroviario e rimangono alle FS le aree delle stazioni, passaggio a livello ecc. Io non sono d’accordo.

Laddove le risorse non ci fossero più da parte dello Stato, noi potremo riuscire ad ottenere un valore che ci permetterebbe di finanziarci da soli la nostra pista ciclabile. Un binario dismesso da parte delle ferrovie non ha valore. La stazione di Porto Maurizio, in quella posizione, il parco merci, ha una vista bellissima. Il parco merci di Oneglia è molto vasto. Tutto questo messo insieme ha lo stesso valore del sedime ? No. Noi dobbiamo fare l’interesse pubblico. È ai comuni che spetta di valorizzare le aree. Un comune si vede privato di quanto ha trattato e deve considerare l’accordo concluso tra la massima carica dello Stato e la massima carica del Comune carta straccia? Adesso devo regalare le cubature alle Ferrovie dello Stato? Il piano B sarà che la possibilità di ricucire la città in quelle aree ci possa dare le risorse necessarie per farci la pista ciclabile da soli”.

“Mi auguro che questa vertenza molto aspra fra i comuni di Italia e il Governo centrale possa appianarsi e questo maltolto venga ridato ai comuni di Italia per fare tutto ciò che hanno costruito come progetti, impegni di spesa , professionisti e quindi costi, ma abbiamo anche pensato di rivedere una intesa di carattere generale che c’era con le Ferrovie dello Stato sulle aree dismesse dalla ferrovia perchè teniamo che con l’utilizzo di quelle aree dismesse si possano trovare i fondi che ci possano permettere di fare, se non tutte, una parte della pista ciclabile”.

 

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