Grande successo questa sera, sabato 22 settembre, presso il bar Bacan, per la sfilata di moda “Tutti i colori del mondo” organizzata dal COPRIM (Coordinamento provinciale Imperia Immigrazione da poco costituito con la finalità di riunire in un unico interlocutore quelle realtà che nel territorio si occupano dell’accoglienza migranti, su iniziativa delle Coop. Jobel, La Goccia e L’Ancora, Caritas Ventimiglia e Caritas Sanremo dell’associazione Io Sono). Sulla passerella allestita per l’occasione in via Vieusseux hanno sfilato, con i vestiti ideati dalla start up sartoriale “Happy Job”, giovani migranti e operatrici sociali.
La serata si è aperta con il saluto di Claudia Regina, Coordinatrice Provinciale Area Immigrazione Cooperativa Jobel, cui hanno fatto seguito gli interventi di Alessandro Giulla, Presidente della Cooperativa Jobel, di Luca Volpe, assessore all’immigrazione del Comune di Imperia, e di Liliana Gladuli, presidente del Coprim (Sig.ra Liliana Gladuli).
Luca Volpe
“Mi hanno presentato qualche giorno fa questo progetto e mi ha susciato una riflessione in merito a quello che è il nostro impegno nella città sul fronte solidale. Noi abbiamo detto nel nostro programma, ed era un punto chiave, che vogliamo essere più solidali. Con gli anziani, con i disabili, con chi è rimasto indietro, con i migranti. Il Sindaco mi ha onorato della delega all’immigrazione e quindi ovviamente mi devo occupare, e lo faccio con piacere, di questo settore. Recentemente abbiamo fatto un esperimento, utlizzando i migranti per gli ascensori, dando loro la possibilità di impegnarsi in un lavoro socialmente utile. Fanno accoglienza dei turisti, dei nostri concittadini, degli anziani, attraverso la loro presenza discreta, ma importante. Hanno avuto l’apprezzamento di tutti.
E’ ovvio che comunque solidale significa anche solidarietà da parte di chi viene. Non possiamo pensare che l’immigrazione sia un problema per noi. Non possiamo permetterci di avere un’immigrazione che ci crea dei problemi di ordine pubblico.
“Un impegno chiaro deve essere far si che questi ragazzi devono essere guidati da chi li accoglie, e da chi gestisce i centri, di modo che abbiano ben presente che loro hanno diritto ad avere, ma anche noi abbiamo diritto ad avere da parte loro. Questo è un impegno che dobbiamo prendere tutti per quello che sarà il futuro del nostro lavoro insieme”.
Alessandro Giulla
“La sfilata che facciamo questa sera è la seconda. Abbiamo iniziato circa un anno fa con una prima sfilata sulla spiaggia. Un progetto chiamato ‘Happy Job’. Da questa prima sfilata è nata un’idea di tipo imprenditoriale, che ha richiesto un anno intero per poter arrivare al suo inizio. In quest’anno abbiamo formato delle persone al lavoro sartoriale, abbiamo presentato un progetto in Regione per chiedere dei finanziamenti, abbiamo individuato una struttura dove creare una sartoria professionale e abbiamo già avviato i lavori di ristrutturazione dei locali.
Nel giro di due mesi noi dovremmo iniziare la vera e propria attività di produzione artigianale degli abiti sartoriali in modo professionale. Il tutto con un nuovo ramo d’azienda della Cooperativa, con l’obiettivo di dare lavoro a soggetti svantaggiati. Per scelta non vogliamo lasciare il posti di lavoro solo a persone straniere. Il 50% saranno ragazzi richiedenti asilo e il 50% italiani disoccupati o in situazioni di svantaggio.
Tra circa due mesi avvieremo l’attività, compreremo i macchinari. Abbiamo investito circa 100 mila euro di risorse interne della Cooperativa e partiremo con la produzione di tre linee di abbigliamento. Una stile etnico per donna, come quello che vedrete sfilare oggi, uno, tradizionale, per uomo, e uno total black, per preti, in accordo con la Diocesi”.
La sfilata
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