Emozione, divertimento e tanta passione. Sono queste le parole per descrivere la goliardica corsa di auto d’epoca “Spaghetti Raid”, a cui hanno partecipato i due imperiesi Davide Amerio e Manuel Piana, attraversando l’Italia da Riccione a Viareggio.
Partendo da Imperia, Davide e Manuel hanno preso parte alla mitica corsa “Coast to Coast” attraverso gli Appennini, il tutto a bordo di una vecchia Renault 4 del 1989.
Al ritorno da questa indimenticabile avventura, abbiamo raccolto le loro impressioni a caldo.
La mitica “Spaghetti Raid” vissuta dai due imperiesi
“È stata una bellissima esperienza – raccontano – A partecipare insieme a noi c’erano circa 58 equipaggi, di cui circa 10 si sono ritirati per malfunzionamenti dei veicoli. In totale, contando il viaggio da e verso Imperia e la corsa stessa, abbiamo percorso più di 1.200 km”.
Avete avuto qualche imprevisto?
“Ovviamente sì, com’è normale che sia in gare come queste. Il primo, del tutto inaspettato, si è verificato in autostrada, a 300 km da Imperia. Mentre sorpassavamo un camion si è strappato il cavetto dell’acceleratore. Dopo averlo sistemato provvisoriamente, arrivati a Riccione abbiamo fatto una modifica con il trapano e siamo ripartiti.
Il secondo, invece, ci ha colti durante il raid, al secondo passo di montagna. C’erano molti tornanti e la Renault si imbarcava molto in curva, dato che noi due siamo di due pesi differenti. All’ennesima curva, la ruota destra toccava lo sfiato del serbatoio, finchè non si è tagliato. Così abbiamo alzato l’auto su un fianco e l’abbiamo riparata con un involucro di plastica, pronti per i restanti 700 km“.
Come si è svolta la corsa?
“Si partiva dal parco del Luna Park di Riccione a circa 1 minuto di distanza. Il percorso era caratterizzato da 6 check point, di cui uno splendido a Firenze. Ci hanno fatto parcheggiare sopra la città, in uno spiazzo con una vista mozzafiato. In totale, per arrivare a Viareggio ci abbiamo impiegato poco più di 10 ore e mezza, dato che siamo partiti alle 10.07 di mattina e siamo arrivati alle 20.40″.
Avete incontrato veicoli particolari?
“Sì, molte. In particolare, abbiamo visto un bellissimo Maggiolino “Baja” da deserto. Inoltre, abbiamo conosciuto persone che come noi hanno affrontato un viaggio impegnativo per raggiungere il percorso della gara. Un equipaggio arrivava da Lugano, in Svizzera, mentre un altro arrivava perfino da Liverpool a bordo di un Volkswagen Transporter”.
Un’esperienza da ripetere?
“Assolutamente sì. Il prossimo anno torneremo senza dubbio. È stato molto divertente e abbiamo potuto incontrare persone con la nostra stessa passione. Durante l’anno, se riusciamo, pensiamo di partecipare ad altre corse, magari fuori dall’Italia, per metterci ancora di più alla prova”.