Si è svolta questa mattina presso la Prefettura di Imperia la conferenza tra sindacati (Fp-Cgil, Fit -Cisl, Uil – Trasporti, Fiadel) e sindaci del golfo dianese, per affrontare la problematica relativa alla Ata Spa, società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti e di manutenzione del verde verde in diversi comuni.
Nel dettaglio, erano presenti il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, il sindaco di Chiusanico Nicla Tallone e i rappresentanti dei comuni di Diano Arentino, Diano Castello, Diano San Pietro e Cesio. Presente anche il presidente di Ata Spa Alessandro Garassini, il vice prefetto Maurizio Gatto e i sindacalisti Giuseppe Gandolfo (Fp-Cgil), Tiziano Tomatis (Fp-Cgil), Simone Vignola (FIT- Cisl),Danilo Causa (FIT-Cisl), Luigi La Marca (Uil-Trasporti), Antonello San Giovanni (Fiadel).
Il rischio di fallimento di Ata Spa
La discussione odierna si è incentrata sull’incertezza del futuro di decine di lavoratori dall’azienda a seguito della decisione di Ata vendere il 49% delle quote della società, e sul fatto che, all’interno del bando di gara pubblicato da Ata, il numero dei dipendenti indicato sia inferiore all’effettiva quantità di lavoratori, poiché sono considerati solo i “dipendenti” e non i cosiddetti “interinali”. Questi fatti hanno preoccupato i lavoratori e i sindacati, temendo una riduzione del personale di 50 unità, fondamentali per la continuazione del servizio.
Luigi La Marca
“Questa mattina abbiamo avuto un incontro in prefettura, richiesto da noi, dove il presidente dell’ATA, l’azienda subentrata nel golfo dianese al momento della rescissione del contratto di Tradeco, ci comunicava che nel febbraio del 2018 ha presentato un preventivo concordato. All’epoca del passaggio ATA aveva assorbito 32 dipendenti per svolgere il servizio nel comune del golfo dianese, compreso Cesio e Chiusanico e ad oggi i dipendenti sono 26.
Sorprende la mancanza dei contratti di lavoro interinali. Nella comunicazione del concordato ATA ha presentato anche una cessione di quote, creando una nuova società sempre di capitale pubblico, dove il numero del personale anzichè di essere di 220 dipendente è di 170, creando un danno a circa 50 dipendenti che ambivano a un passaggio o a essere stabilizzati all’interno dell’azienda.
Dobbiamo aspettare domattina il consiglio comunale di Savona per vedere un attimo la stabilizzazione di questo concordato, c’è anche il rischio di fallimento della società ATA, in attesa che facciano una nuova azienda e vedere cosa succede.
Ci dobbiamo rivedere qua in prefettura dopo il 10 di ottobre, per cercare di capire se si possono stabilizzare questi 50 dipendenti o avere ancora un contratto ulteriore di altri 6 mesi , al fine che si conosca il futuro del servizio di questi 30 comuni che oggi ha in gestione l’ATA”.
Ci sono anche dipendenti dell’imperiese?
“Si, ci sono anche nella zona imperiese, sono circa 5 o 6 dipendenti. ATA doveva fare il servizio nel golfo dianese con 32 dipendenti e attualmente lo sta facendo con 2 o 25 dipendenti”.
Questi lavoratori in più sono interinali, per questo non sono stati conteggiati?
“Si, il comune di Diano Marina al momento del passaggio ha comunicato l’elenco per 28 dipendenti, poi tra licenziamenti e pensionamenti sono scesi a 22 e non sono mai stati sostituiti. Il Comune di Diano Marina ha continuato a pagare per 28 unità.
Noi abbiamo chiesto la stabilizzazione di questo personale tramite concorso pubblico, tramite assunzione, tramite quello che è in vigore con la normativa, al fine di vedere che se domani arrivasse una nuova azienda, hanno la possibilità di essere tutelati sia dall’articolo 2112 del Codice Civile, che dall’articolo 6 del contratto collettivo nazionale del lavoro”.
Alessandro Garassini
“Dal mio punto di vista ho chiarito qual’è la mia posizione della società. Credo che i sindacati e i lavoratori non abbiano nulla da temere per quel che riguarda il comportamento del proseguo di ATA e del nostro lavoro.
C’è da preoccuparsi perchè ATA è in una situazione di difficoltà economica finanziaria conclamata, abbiamo presentato domanda di concordato in bianco e il 4 di ottobre presenteremo le istanze di concordato con il piano concordatario e il il piano industriale.
Siamo in un periodo molto difficile, che speriamo di poter superare in tempi medi, entro il 2019″.
Questi 50 lavoratori in più?
“No, non sono in più, sono lavoratori che sono essenziali a garantire il servizio di igiene urbana che forniamo ai comuni, sia perchè addetti diretti sui singoli cantieri, sia in quanto addetti agli uffici e quindi sono di fondamentale importanza anche loro.
Quello che accadrà non è ancora chiarissimo, certamente non è pensabile che i servizi vengano erogati senza un numero di persone pari a quello attuale. Come si configurerà il nuovo assetto societario è da vedere e, a cascata, come si configurerà anche l’assetto aziendale e operativo”.
Giacomo Chiappori
“Forse non era neanche il caso che i sindaci fossero presenti, perché era un’azione sindacale, una richiesta dei sindacati sul numero degli operai nei rispetti della ditta in house ‘ATA’.
L’ATA è in concordato, sta facendo un piano di rientro, venderà delle quote e c’erano dei dati che non quadravano.
A Diano Marina, per rendere chiare le idee, 26 sono gli operai, in quota c’era scritto 22. Quando hanno fatto la richiesta di vedere chi poteva comprare un 49% di quote di ATA, loro hanno portato nel piano i dipendenti ATA, perchè i lavoratori interinali (che ci sono anche a Diano Marina) non vengono considerati, ma nel momento della contrattualizzazione questi lavoratori ci sono. Si metteranno d’accordo, non so cosa vorranno fare, non c’è niente di definito.
Io sono tranquillo, con ATA faremo il nuovo contratto e noi nel nuovo contratto metteremo forse 2 o 3 lavoratori in più. Dobbiamo vedere come ci supportano le casse del Comune. A questo punto, credo quello che rimane contrattualizzato tra il Comune e ATA è senz’altro quello che sarà domani con qualsiasi altro soggetto, o privato o pubblico che venga”.
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