L’aggressione al dottor Palumbo è durata 4 minuti, nel corso della quale sono state inferte al medico 17 coltellate con un coltello serramanico di 8 cm, 6 delle quali alla gola, risultate poi mortali. Questa la drammatica ricostruzione dell‘omicidio del medico legale Giovanni Palumbo, ucciso nel suo studio ieri, giovedì 27 settembre, da Vincenzo Mercurio, ex commerciante ambulante di Ventimiglia, ad oggi senza fissa dimora, al momento in carcere a Imperia.
“Ucciso con 17 coltellate”: la ricostruzione dell’omicidio del dott. Giovanni Palumbo
Durante la conferenza odierna, presso la caserma dei Carabinieri di Sanremo, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Colonnello Pier Enrico Burri, e il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Sanremo, Capitano Mario Boccucci, è stata illustrata una prima ricostruzione dell’aggressione di Mercurio ai danni del medico Palumbo.
La telefonata al 112
“Intorno alle 18 è arrivata la telefonata del dottore che si trovava nello studio insieme a Palumbo, in cui ci ha avvisati dell’aggressione. In quel momento ci è stata fornita la via sbagliata dello studio, ma essendo Palumbo un dottore molto conosciuto, l’operatore si è reso conto dell’errore ed è bastato cercare l’indirizzo corretto online e sono immediatamente intervenute due pattuglie della Radiomobile e una del nucleo Operativo in borghese. Grazie a questa manovra tempestiva è stato possibile fermare l’aggressore all’uscita dello studio, con ancora l’arma in mano, un coltello serramanico con una lama di circa 8 cm.
Omicidio volontario
Per quanto riguarda la volontarietà dell’omicidio, possiamo affermare sicuramente la premeditazione, dato che l’assassino è entrato direttamente nello studio e ha accoltellato mortalmente Palumbo senza interessarsi dell’altro medico che si trovava con lui.
L’accesso allo studio è avvenuto senza forzature. O la porta era aperta, oppure ha citofonato. Mercurio ha aperto la porta, si è trovato faccia a faccia con Palumbo ed è passato all’azione subito. Il medico presente ha cercato di separare l’aggressore, non è rimasto ferito.
Le ferite
Le ferite da taglio sono state 17 circa, di cui 6 alla giugulare, rivelatesi mortali. Nella foga dell’intervento anche l’assassino si è procurato una ferita alla gamba abbastanza importante, ed è stato quindi trasportato in pronto soccorso per le cure e poi in caserma per gli accertamenti.
L’operazione dei Carabinieri
Da sottolineare l’attività di accesso al luogo e di messa in sicurezza del luogo con la cattura del soggetto, resa possibile grazie alla freddezza dell’operatore della centrale che ha saputo riconoscere l’errore dell’indirizzo durante la chiamata. In caso contrario, ci sarebbe stato un ritardo nell’intervento e nella cattura dell’aggressore. Un ottimo lavoro del nucleo operativo intervenuto sia a monte sia a valle.
È stato disarmato subito, non ha opposto resistenza.
I medici all’interno dello studio
In quel momento era in corso una riunione tra Palumbo e il medico che era con lui, erano da soli nello studio. Il medico, quindi è stato testimone oculare dell’aggressione, una testimonianza determinante. Il medico ha avuto tempo di mettersi in contatto con il 112, l’aggressione è durata 4 minuti.
Il movente
Per quanto riguarda il movente, ci stiamo accertando se Palumbo avesse fatto per Mercurio una perizia o meno per la quale riconosceva le cause della cecità vantate dall’aggressore, il tutto finalizzato a ottenere una pensione di invalidità, che senza una perizia non poteva essere concessa. La cecità di Mercurio probabilmente è solo da un occhio, lo diranno le cartelle cliniche. Mercurio è un ex commerciante ambulante, attualmente senza fissa dimora.
Gli accertamenti
Dagli accertamenti, non risulta che Mercurio fosse in cura psichiatrica.
Ha precedenti per lesioni per aver aggredito violentemente un medico nel 2014. Per l’uccisione di Palumbo, gli è stato contestato l’omicidio con l’aggravante della premeditazione.
Non ci risulta che ci siano state altre minacce a Palumbo da parte di Mercurio. Il medico non ci ha mai segnalato liti o altro che facesse presumere un atto simile. Si tratta di un singolo episodio.
L’esame autoptico e la valutazione delle posizioni sarà utile per ricostruire l’esatta dinamica”.