Il Pubblico Ministero Vincenzo Carusi ha chiesto il rinvio a giudizio per Luigi Maule, il 26enne che nell’ottobre del 2017 aveva sparato il colpo di fucile ferendo a morte Roberto Viale, 58enne di Diano Marina, nei boschi di Bardineto, indagato per omicidio colposo.
La tragedia nei boschi di Bardineto
Il 22 ottobre 2017, a Bardineto, il giovane Luigi Maule, allora 25enne, si trovava nei boschi per la caccia al cinghiale, mentre il 58enne era intento a raccogliere castagne in compagnia della moglie. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, Viale si trovava circa 70 metri più in basso del cacciatore. Il cacciatore, forse mirando a un cinghiale, ha esploso un colpo, ferendo però il 58enne alla schiena e danneggiando gravemente un polmone e il fegato, causando una vasta emorragia interna. All’arrivo dei soccorsi, per Viale non c’era più nulla da fare.
L’indagine per omicidio colposo
Maule è indagato per omicidio colposo per la morte di Viale e il pm Vincenzo Carusi ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo le indagini svolte, dalla posizione in cui si trovava, il cacciatore non avrebbe avuto la possibilità di vedere ciò che si trovava al di sotto di lui. Quello che gli viene contestato è la violazione dell’articolo 21 della legge regionale sulla caccia, ossia l’aver sparato “a una distanza inferiore ai cinquanta metri da una strada”.
Solo pochi giorni fa, è avvenuta un’altra tragedia di caccia, questa volta nei boschi di Apricale, con la morte del 18enne Nathan Labolani, ucciso da un cacciatore di 29 anni.