Siamo arrivati alla quattordicesima puntata di “MusicaPost”, la rubrica di ImperiaPost in collaborazione con il discografico imperiese di fama internazionale Stefano Senardi.
Cos’è MusicaPost?
Si tratta di uno spazio in cui Senardi presenta una proposta musicale ai lettori, attraverso una “lezione” di ascolto della musica, facendo scoprire i retroscena, la storia e le leggende che si nascondono dietro i brani e gli artisti che li creano, sfruttando sua la grande esperienza maturata negli anni.
Dopo aver approfondito la “Summer of Love”del 1967, “Islands” dei King Crimson, “Manhole” di Grace Slick, “Remain in Light” dei Talking Heads,“Bryter Layter” di Nick Drake, “Rock Bottom” di Robert Wyatt, “Astral Weeks” di Van Morrison, “The Freewheelin” di Bob Dylan, “Tapestry” di Carole King , “Closing Time” di Tom Waits e “So” di Peter Gabriel, è arrivato il momento di passare alla musica italiana.
Successivamente all’album “Le Nuvole” di Fabrizio De Andrè e “Terra Mia” di Pino Daniele, oggi Senardi ha deciso di parlarci di “Paris Milonga” di Paolo Conte.
“Paris Milonga” è un album del 1981 – racconta Senardi – che definisce in maniera determinata quello che sarà lo stile di Paolo Conte”.
Come nasce artisticamente Paolo Conte?
“Paolo Conte nasce come autore, guidato dal suo forte amore per il jazz americano, in passato aveva già avuto esperienza all’interno di una band di cui faceva parte anche suo fratello Giorgio. Conte non aveva mai considerato l’idea di fare l’interprete o il cantante in quanto il suo ruolo principale era quello di autore. Ha scritto molte canzoni famose fra cui “Azzurro” cantata da Adriano Celentano, “Insieme a te non ci sto più” interpretata da Caterina Caselli e Franco Battiato, “La coppia più bella del mondo” interpretata da Claudia Mori e Adriano Celentano e molte altre”.
Qual è lo stile di Conte?
“Fin da subito delinea il suo stile come schietto e distaccato, caratterizzato da una forte ironia e fantasia. I suoi testi sono ricchi di passioni sconvolgenti e romanticismo, ricorrenti sono i temi della nostalgia accentuati dalla presenza di paesi lontani e atmosfere tropicali. Forte è dunque la nostalgia per un passato che non torna più, nostalgia sottolineata da immagini che rimandano alla sua infanzia e dai riferimenti alla “belle époque”. Lo contraddistinguono passioni travolgenti e forte malinconia, il tutto accompagnato da un timbro vocale a dir poco straordinario”.
Quali sono le caratteristiche dell’album “Paris milonga”?
“La caratteristica fondamentale dell’album “Paris milonga” è l’abbinamento seducente di pianoforte e voce. All’interno di questo album Paolo Conte approfondisce la sua passione per il jazz e per lo swing contaminandolo con altri generi musicali e balli quali: tango, milonga, e altri”.
Qual è la sua canzone preferita di questo album?
“La canzone dell’album che prediligo è “Alle prese con una verde Milonga”, in questo brano, che è un bolero rallentato che va sempre più crescendo, si nota come l’artista sia estasiato della sua stessa arte, è presente una sorta di autocompiacimento positivo che ci fa intendere quanto l’artista si diverta a cantare e suonare quello che ha scritto”.
Perché questo album di Conte è considerato così importante?
“L’album “Paris milonga” conclude la prima trilogia di album di questo artista preceduta da: “Paolo Conte” e “Gelato al Limone”. Questa trilogia viene prodotta da Lilli Greco, personaggio mitico della RCA, casa discografica italiana un tempo fondamentale per gli artisti di quegli anni. “Paris milonga” è inoltre il primo album che sancisce il successo all’estero di Paolo Conte, dovuto soprattutto alla sua attività concertistica in Francia e in Italia, che lo definisce come artista vero e proprio. Inizialmente Conte trova difficoltà ad affermarsi come cantante forse perché troppo erudito o forse per il suo precedente ruolo da autore. Ma una volta affermatosi sale immediatamente sul podio dei più grandi per non lasciarlo più”.
Può farci un commento su Paolo Conte?
Paolo Conte è uno dei miei artisti italiani preferiti, anche lui come altri artisti italiani ha come tema ricorrente quello del viaggio all’estero. Le passioni musicali sono esaltate all’interno dell’album soprattutto nel brano che dà il titolo all’album stesso. L’ho sentito dal vivo centinaia di volte, ora
onsiglio a chiunque non l’abbia mai visto dal vivo di partecipare ad un suo concerto. Molto schivo da televisioni e interviste, Conte è un artista che sul palco da il meglio di sé. Nonostante il suo successo mondiale Conte vive la sua vita in Piemonte coltivando passioni come la pittura”.
Ha mai lavorato con Paolo Conte?
“Ho avuto la fortuna di poter lavorare con Conte. Ho impiegato molti anni per conoscerlo bene, è una persona che mette in soggezione e dunque ho impiegato molto tempo per entrare in confidenza con lui. Recentemente ci siamo incontrati a Caracalla dove Conte si è esibito, dopo il concerto sono andato a parlare con lui perché vorrei realizzare un “docufilm” sulla sua vita. Ho già realizzato una puntata per Sky arte con Conte, puntata che farà parte di una nuova serie in uscita questo novembre intitolata “33 Giri- Italian Masters”.
Tracce
Lato A
Alle prese con una verde milonga
L’ultima donna
Blue Haways
La vera musica
Via con me
Lato B
Madeleine
Un’altra vita
Boogie
Parigi
Pretend pretend pretend
Ecco le altre puntate di MusicaPost:
- N°1 Summer of Love
- N°2 King Crimson – Islands
- N°3 Manhole – Grace Slick
- N°4 Talking Heads – Remain in Light
- N°5 Nick Drake – Bryter Layter
- N°6 Robert Wyatt – Rock Bottom
- N°7 Van Morrison – Astral Weeks
- N°8 Bob Dylan – The Freewheelin
- N°9 Carole King – Tapestry
- N°10 Tom Waits – Closing Time
- N°11 Peter Gabriel – So
- N°12 Fabrizio De Andrè – Le Nuvole
- N°13 Pino Daniele – Terra Mia