25 Dicembre 2024 10:25

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IMPERIA: MULTATO, TENTA DI INVESTIRE UNA VIGILESSA IN VIA SCHIVA. NEI GUAI UN 73ENNE, IDENTIFICATO DALLA POLIZIA MUNICIPALE/I DETTAGLI

In breve: Multato per divieto di sosta, cerca di investire una vigilessa con il proprio furgone. E' successo ieri, martedì 9 ottobre, in via Alfieri, nel pieno centro di Oneglia, intorno a mezzogiorno

vigilessa 2

Multato per divieto di sosta, cerca di investire una vigilessa con il proprio furgone. E’ successo ieri, martedì 9 ottobre, in via Schiva, nel pieno centro di Oneglia, intorno a mezzogiorno. Protagonista un uomo di 73 anni, idenificato dagli agenti della Polizia Municipale e ora a rischio denuncia.

Tenta di investire una vigilessa dopo la multa

Secondo quanto ricostruito, l’uomo, dopo aver lasciato il proprio furgone “parcheggiato” in doppia fila, a ridosso dell’incrocio tra via Schiva e via Alfieri, al suo ritorno avrebbe trovato la vigilessa intenta a redigere il verbale per divieto di sosta e avrebbe iniziato a dare in escandescenza.

“L’ho lasciato solo un minuto, non scherziamo” si sarebbe giustificato il 73enne che, però, una volta resosi conto dell’impossibilità di evitare la sanzione, salito a bordo del furgone e, messo in moto, dirigendosi verso via Alfieri, avrebbe cercato di investire la vigilessa colpendola al braccio e al polso con la fiancata.

L’intervento dei colleghi e l’identificazione

Il 73enne è stato successivamente raggiunto dall’agente di Polizia Municipale nei pressi dell’incrocio via Schiva e via Alfieri. Una volta aperta la portiera, la vigilessa, nel frattempo raggiunta da altri colleghi, ha intimato al conducente di scendere dal mezzo. L’uomo, dopo aver in un primo momento opposto resistenza, è sceso dal furgone ed è stato identificato. Nel frattempo gli agenti hanno raccolto le testimonianze dei presenti, alcuni dei quali letteralmente inferociti per il comportamento del 73enne che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

L’uomo rischia ora una denuncia all’autorità giudiziaria.

Lo sfogo della vigilessa

“Sono rimasta scioccata. Mi chiedo se valga la pena mettere a rischio la mia incolumità ogni giorno per 1.300 euro al mese. Ma soprattutto mi chiedo quando si capirà che oggi non è più possibiile lavorare da soli. Forse qualcuno di noi deve lasciarci le penne? Sono schifata dalla gente e amareggiata, perché chi dovrebbe tuterlarci non fa nulla”.

 

 

 

 

 

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