È iniziato questa mattina, in tribunale a Imperia, il “processo bis” a cinque croupier del Casinò di Sanremo e un controllore comunale arrestati nel gennaio del 2012 accusati di furto. Dopo l’annullamento della prima sentenza di condanna da parte del tribunale di appello di Genova a seguito di alcune irregolarità procedurali (non era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini agli indagati, ndr) e dopo il cambio di giudice Russo-Ceccardi, gli imputati sono giunti stamani dinnanzi al giudice monocratico Massimiliano Botti.
I sei imputati: Andrea Baracchini, Stefano Covatta, Luigi D’Armi, Giuseppe Caruso, Emiliano Cappello e Giuseppe Ricca sono rispettivamente difesi dagli avvocati Roggeri, Di Giovanni, Lamberti, Moroni e Mascia. La Casinò Spa, parte civile nel procedimento, è rappresentata dall’avvocato Mager.
In fase preliminare l’avvocato Roggeri (difesa Ricca) ha avanzato un’eccezione contestando l’indeterminatezza del capo di imputazione che però è stata rigettata dal giudice Botti. Tre dei sei imputati potrebbero uscire dal processo molto presto in quanto in accordo con il Pubblico Ministero Barbara Bresci hanno chiesto il patteggiamento (Baracchini e D’Armi) e la messa alla prova (Covatta).
Il giudice ha disposto il rinvio al prossimo 11 marzo 2019 per conferire l’incarico al dott. Taricone per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. Nella prossima udienza verranno anche ascoltate le deposizioni degli agenti della Polizia Postale di Imperia che mise a segno l’operazione.
L’indagine partì dall’esposto della presidenza del Casinò a seguito di alcune irregolarità ai tavoli da gioco. Fondamentali le immagini di sorveglianza che vennero già utilizzate dalla Procura nel primo processo. Nel dettaglio furono 7 gli episodi di furto di fiche ai tavoli da parte dei croupier che approfittavano della confusione che si generava al tavolo da gioco facevando scivolare le fiche nel ficheur, foro dove venivano prelevate dal controllore per poi essere rivendute ai clienti.